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Malinverno

 

Mettere piede in un’antica libreria, sfogliare vecchi tomi e sentirsi inebriati dal profumo di carta. Questa è l’aria che si respira a Timpanara, un odore fatto di promesse, di sogni e di immaginazione. In passato qualcuno vi ha costruito una cartiera, una delle più antiche in Calabria, e da quel momento ogni tanto si vedono svolazzare sopra le teste dei personaggi storie mai sentite prima. In un posto così è quasi scontato che si possa trovare un personaggio come Astolfo Malinverno: zoppo, malinconico e amante dei libri. Il suo mestiere è quello del bibliotecario e oltre ai normali impegni del suo ruolo di tanto in tanto passa dal macero per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. A questo incarico se ne aggiunge un altro, quello di essere custode del cimitero. A caccia di storie silenti, un giorno Astolfo rimane ipnotizzato da una lapide senza nome, su cui si trova solo una foto: quella di una donna bellissima. Da quel giorno Malinverno le farà spesso visita, per raccontarle le sue giornate e trascorrere del tempo con lei. Una fiaba intensa e moderna scritta dallo scrittore catanzarese Dara che orchestra un’esemplare sinfonia alla ricerca delle cose perdute.

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