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Zen in the city. La pratica della mindfulness in un mondo che corre

Stressati e stanchi. Abituati a correre e affrontare mille impegni quotidiani. L’unica medicina è fare una pausa. La soluzione potrebbe essere la meditazione mindfulness. Negli Stati Uniti può già contare su oltre 20 milioni di appassionati, ma anche da noi un numero crescente di persone sperimenta questa tecnica che insegna a liberarci dalle abitudini che ci condizionano. Aiuta a stare meglio, riduce l’ansia ed è consigliata per prevenire alcune malattie. La mindfulness, o meditazione di piena consapevolezza, è un modello elaborato negli anni Settanta dal biologo molecolare Jon Kabat-Zinn per portare in ambito clinico, laico, occidentale, l’esperienza della meditazione. L’intuizione viene fatta risalire a 2.500 anni fa, quando Buddha, seduto a gambe incrociate sotto un albero, avrebbe preso coscienza della realtà per quello che è, cioè del qui e adesso, dell’hic et nunc e avrebbe smesso di soffrire per i mali del mondo. Accanto all’interpretazione buddhista, questo antico episodio ha una lettura psicofisiologica: sotto quell’albero il monaco si sarebbe liberato di ciò che gli psicologi chiamano «deriva attenzionale», l’innata tendenza della mente a preoccuparsi di ciò che ancora non è accaduto o addirittura non c’è. La mindfulness si caratterizza, quindi per essere una modalità di prestare attenzione in modo intenzionale e non giudicante, al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni. La pratica della mindfulness non è un qualcosa di esoterico, ma è una forma di meditazione che è stata valutata in una serie di ricerche scientifiche, censite dal sito PubMed (l’archivio universale degli studi in campo biomedico), a partire dal 1982: come spiega lo psicoterapeuta Fabio Giommi, ricercatore all’Università di Nijmegen (Olanda) e presidente dell’Associazione italiana per la Mindfulness (Aim), «il termine mindfulness, da solo, rischia di perdere senso, e di confondersi con mode new age. Piuttosto si dovrebbe parlare di protocolli Mindfulness-based (Mb), trattamenti standardizzati basati sulla meditazione mindfulness, utilizzabili in ambito sia sperimentale che terapeutico”. Il nostro percorso di lettura – attraverso la scelta di numerosi libri di taglio sia specialistico che divulgativo - vuole testimoniare il crescente interesse e studio di questa pratica in ambito italiano.

(versione pdf)

 

Mindfulness per chi è a pezzi di Ruby Wax, Mondadori, 2017

Introduzione alla mindfulness. L’attenzione consapevole per vivere meglio di Ed Halliwell, Tecniche nuove, 2016

L’arte della mindfulness. Come liberarsi dalle abitudini mentali e sviluppare talento e creatività di Danny Penman, Oscar Mondadori, 2016

Piccoli momenti di mindfulness.10 minuti al giorno per trovare la pace in mezzo allo stress di Patrizia Collard, Mondadori, 2016

Guarisci te stesso. Lezioni di mindfulness di Saki Santorelli, Cortina, 2015

Il dono del silenzio di Thich Nhat Hanh, Garzanti, 2015

Mindfulness insieme. Coltivare la consapevolezza con se stessi, in coppia e sul lavoro di Maria Beatrice Toro, Stefano Serafinelli, Angeli, 2015

Mindfulness. Al di là del pensiero, attraverso il pensiero di Zindel V. Segal, J. Mark G. Williams, John D. Teasdale, Bollati Boringhieri, 2014

Mindfulness per principianti di Jon Kabat-Zinn, Mimesis, 2014

 

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