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Vajont: la grande frana

#duemilamotiviper

Evento #1509

Vajont: la grande frana

9 ottobre 1963 -9 ottobre 2017

Incontro con Misha Vivarelli

lunedì 9 ottobre 2017, ore 17 - Auditorium Terzani

Volantino
(pdf, 450 Kb)

Era la sera del 9 ottobre 1963, quando circa 260 milioni di metri cubi di roccia si staccarono dal pendìo del Monte Toc, per franare rovinosamente nel bacino artificiale sottostante, creato dalla diga del Vajont. L’onda di piena causata dalla frana in parte superò il coronamento della diga di oltre 250 metri, scavalcando il manufatto per poi riversarsi nella valle del Piave, e distruggendo quasi completamente il paese di Longarone e i comuni limitrofi. In parte l’onda risalì il versante opposto, distruggendo tutti gli abitati lungo le sponde del lago nel comune di Erto e Casso, e in parte ricadde sulla frana stessa, creando un nuovo lago. La diga rimase praticamente intatta, sopportando una forza superiore a venti volte quella per la quale era stata progettata. Ma i morti furono quasi 2000. A cinquantaquattro anni da quel tragico evento, il geologo Misha Vivarelli analizza la dinamica dell’evento che ha segnato l’inizio della valutazione dei rischi geologici e lo studio della geologia applicata in Italia: un evento che l’Assemblea Generale dell’ONU ha riconosciuto come un “disastro evitabile”, causato dal “fallimento di ingegneri e geologi nel comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare”.

 

Dott. Geol. Misha Vivarelli è nato a Pistoia il 7 giugno 1976. Geologo professionista, ha una specializzazione in micropaleontolgia e sedimentologia con una tesi sull’impatto antropico nelle aree di costa dell’Isola d’Elba durante il tardo Olocene. Ha collaborato con il Museo di Storia Naturale di Parigi in un progetto per l’ apporto della palinologia alla valorizzazione dei siti preistorici del Paleolitico inferiore dell’Italia centro-meridionale.”

 

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