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Tempo innamorato

 

Tempo innamorato, edito prima nel 1928 (ed. Corbaccio) poi nel 1943 (Mondadori), è il romanzo d’esordio di Gianna Manzini cui essa approda dopo le prime esperienze narrative dei racconti. Il testo risente del fermento culturale della Firenze degli anni venti e dell’incontro con scrittori e critici riuniti attorno alla rivista “Solaria”, come Eugenio Montale, Arturo Loria, Alessandro Bonsanti. Tempo innamorato narra di amori impossibili e irrealizzabili che terminano in situazioni di solitudine o di morte. Il tono è crepuscolare e la trama non è né lineare, né consequenziale: la storia ha inizio, infatti, con l’episodio della narratrice che va a fare visita a due dei suoi personaggi i quali iniziano a raccontarle vicende presenti o del loro passato. Contemporaneamente a questo racconto, si intreccia la storia dei vari personaggi assorti in un tempo lontano e imprecisato che non si colloca né nel passato, né nel futuro.

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