Ricordando le nostre radici... la nostra storia
Presentazione del libro Ricordando le nostre radici… la nostra storia, di Sirio Balleri. Pistoia, Pretesto, 2013
Giovedì 14 novembre 2013, ore 17.00 - Sala Bigongiari
Intervengono: Caterina Benini, Alberto Cipriani e Giacomo Ginanni
Sarà presente l'autore
Invito
(pdf, 127 Kb)
Un libro di ricordi, che spaziando nel territorio pistoiese (da Serravalle al Montalbano, dalla montagna alla città di Pistoia) arriva fino all’Amiata e alla Maremma per rievocare la vita di una famiglia contadina nella prima metà del Novecento. Nelle sue pagine a personaggi, usanze, tradizioni, costumi di un’epoca passata e modi di vivere ormai lontani e dimenticati, a fatti quotidiani ed eventi storici si alterna, in maniera fondamentale, il ricordo dei luoghi e del paesaggio che hanno fatto da sfondo alla vita dell’autore.
Sirio Balleri è nato a Serravalle Pistoiese, in una famiglia contadina, nel settembre del 1929. Ha cominciato a scrivere all’età di ottanta anni, quando ha composto il suo primo libro, Una vita nella storia, pubblicato nel 2009. “Ricordando le nostre radici… la nostra storia” è la sua seconda opera. Si tratta, in entrambi i casi, di libri di memorie, in cui l’autore prende spunto dalle vicende della sua esistenza per ripercorrere la storia del Novecento. Veniamo così a sapere, dai suoi libri, della sua passione artistica (ha conseguito il diploma in clarinetto e ha suonato nella Banda Borgognoni) e di quella politica (è stato sempre un comunista convinto e appassionato, anche se non sempre ha condiviso le scelte e le posizioni del suo partito). Veniamo a sapere che dopo aver conseguito il diploma di quinta elementare è stato contadino, per diventare poi manovale, carpentiere, e infine disegnatore tecnico. Ma leggendo le sue pagine veniamo in contatto, soprattutto, con la storia del secolo scorso, in un racconto che assume volutamente il punto di vista del popolo per narrarne la difficoltà della vita quotidiana, la tragicità del periodo del fascismo e della guerra, ma anche l’impegno per la rinascita del paese. E veniamo in contatto con usi, tradizioni, modi di fare, mestieri, personaggi, piccoli fatti quotidiani che rischiano di scomparire con la scomparsa di chi li ha conosciuti o vissuti, se non vengono fissati sulla carta. Caratteristica di entrambe le opere di Balleri è quella di fare del recupero della memoria, dei ricordi, del tempo lontano, quasi una missione. Secondo l’autore infatti è importante conservare la memoria del passato e tramandarla alle nuove generazioni, in modo che queste non dimentichino ciò che è stato e dal passato possano trarre insegnamento.
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Ultimo aggiornamento sabato, 7 giugno 2014
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Un libro di ricordi, che spaziando nel territorio pistoiese (da Serravalle al Montalbano, dalla montagna alla città di Pistoia) arriva fino all’Amiata e alla Maremma per rievocare la vita di una famiglia contadina nella prima metà del Novecento. Nelle sue pagine a personaggi, usanze, tradizioni, costumi di un’epoca passata e modi di vivere ormai lontani e dimenticati, a fatti quotidiani ed eventi storici si alterna, in maniera fondamentale, il ricordo dei luoghi e del paesaggio che hanno fatto da sfondo alla vita dell’autore.
Sirio Balleri è nato a Serravalle Pistoiese, in una famiglia contadina, nel settembre del 1929. Ha cominciato a scrivere all’età di ottanta anni, quando ha composto il suo primo libro, Una vita nella storia, pubblicato nel 2009. “Ricordando le nostre radici… la nostra storia” è la sua seconda opera. Si tratta, in entrambi i casi, di libri di memorie, in cui l’autore prende spunto dalle vicende della sua esistenza per ripercorrere la storia del Novecento. Veniamo così a sapere, dai suoi libri, della sua passione artistica (ha conseguito il diploma in clarinetto e ha suonato nella Banda Borgognoni) e di quella politica (è stato sempre un comunista convinto e appassionato, anche se non sempre ha condiviso le scelte e le posizioni del suo partito). Veniamo a sapere che dopo aver conseguito il diploma di quinta elementare è stato contadino, per diventare poi manovale, carpentiere, e infine disegnatore tecnico. Ma leggendo le sue pagine veniamo in contatto, soprattutto, con la storia del secolo scorso, in un racconto che assume volutamente il punto di vista del popolo per narrarne la difficoltà della vita quotidiana, la tragicità del periodo del fascismo e della guerra, ma anche l’impegno per la rinascita del paese. E veniamo in contatto con usi, tradizioni, modi di fare, mestieri, personaggi, piccoli fatti quotidiani che rischiano di scomparire con la scomparsa di chi li ha conosciuti o vissuti, se non vengono fissati sulla carta. Caratteristica di entrambe le opere di Balleri è quella di fare del recupero della memoria, dei ricordi, del tempo lontano, quasi una missione. Secondo l’autore infatti è importante conservare la memoria del passato e tramandarla alle nuove generazioni, in modo che queste non dimentichino ciò che è stato e dal passato possano trarre insegnamento.
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