Biblioteca San Giorgio, Pistoia


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Quanto vale un uomo

 

Evfrosinija Antonovna Kersnovskaja è stata internata per più di 10 anni in un gulag, vivendo continue peripezie e rischiando in più di un'occasione la morte, sia durante il lavoro, sia per le sue azioni dettate dalla coscienza. Affida le sue memorie a questo libro, tracciando con memoria certosina, quasi da amanuense, la descrizione degli eventi storici della sua vita: la narrazione si apre con la morte del padre, momento in cui Evfrosinija si deve caricare sulle spalle il peso della famiglia e ne diventa capo. Termina molti anni dopo, sulla tomba della madre, dove si permette di stendere un triste bilancio:…”Tutto ciò che mi è rimasto è una cara tomba e la memoria di quel che ho vissuto... Forse sarebbe stato meglio dimenticare tutto? Chi non l'ha vissuto, infatti, non ci crederà, non può crederci. E quanti sono i superstiti che hanno vissuto quegli anni, che hanno percorso una via crucis simile alla mia? Scompaiono gli ultimi testimoni. Forse è meglio così? No, non è meglio. Tutto può ripetersi"

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