Piero Bigongiari
Piero Bigongiari, poeta e scrittore, critico militante e comparatista, teorico del linguaggio e della letteratura, pensatore e traduttore è nato a Navacchio in provincia di Pisa il 15 ottobre 1914 ed è morto il 7 ottobre 1997 a Firenze, la città dove è stato protagonista della vita culturale italiana e internazionale: dalla fervida stagione europeista degli anni Trenta legata a “Campo di Marte” e “Letteratura” a quella longhiana di “Paragone”, dalla partecipazione a “L'approdo letterario” a “Paradigma”, la rivista da lui fondata e diretta dal 1977.
È stato professore dell’Università di Firenze, dove ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea. Ha abitato anche a Pescia, Pistoia, Forte dei Marmi e Barberino di Mugello. A Pistoia, in particolare, Bigongiari ha vissuto gli anni della sua formazione, rimanendovi poeticamente legato anche dopo il definitivo trasferimento a Firenze nel 1938, e a Pistoia, alla Biblioteca San Giorgio, è conservato il Fondo Piero e Elena Bigongiari dove sono conservate le sue carte e parte della sua biblioteca.
Bigongiari ha scritto numerosi libri di poesie, a partire dal 1933: "L’arca" (questa prima opera, rimasta inedita, è stata pubblicata poi nel 1994 all'interno del volume Tutte le poesie che contiene le sue prime sei raccolte poetiche), "La figlia di Babilonia" (1942), Rogo (1952), Il corvo bianco (1955), Le mura di Pistoia (1958), Torre di Arnolfo e Antimateria (1972), Moses (1979), Autoritratto poetico (1985), Col dito in terra e Gli inni (1986), Diario americano e Suite parigina (1987), Nel delta del poema (1989), La legge e la leggenda e Abbandonato dall’angelo (1992), Dove finiscono le tracce e Tra splendore e incandescenza (1996). Sono uscite postume le raccolte E non vi è alcuna dimora (1999) e Il silenzio del poema (2003). Nel 2014, in occasione del centenario della nascita, è stato pubblicato Agosto al Forte che raccoglie sessanta poesie, per la maggior parte inedite, composte fra il 1978 e il 1991 durante i soggiorni estivi a Forte dei Marmi.
All'attività di poeta Bigongiari ha affiancato, per tutta la vita, anche quella di autore di prosa, come testimoniano i racconti giovanili de Il sole della sera (scritti fra il 1932 e il 1935 ma pubblicati nel 1994), Testimone in Grecia (1954), Testimone in Egitto (1958), Visibile invisibile (1985), Una città rocciosa e altri frammenti di un'autobiografia (1994), Nel giardino di Armida (1996), L’occhio del vento e Una città scintillante (2014). È inoltre autore di traduzioni, raccolte nel volume Il vento d’ottobre (1961).
Numerose infine le opere di critica letteraria che si sono occupate in special modo della poesia del Novecento.
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Ultimo aggiornamento sabato, 29 luglio 2017
Piero Bigongiari, poeta e scrittore, critico militante e comparatista, teorico del linguaggio e della letteratura, pensatore e traduttore è nato a Navacchio in provincia di Pisa il 15 ottobre 1914 ed è morto il 7 ottobre 1997 a Firenze, la città dove è stato protagonista della vita culturale italiana e internazionale: dalla fervida stagione europeista degli anni Trenta legata a “Campo di Marte” e “Letteratura” a quella longhiana di “Paragone”, dalla partecipazione a “L'approdo letterario” a “Paradigma”, la rivista da lui fondata e diretta dal 1977.
È stato professore dell’Università di Firenze, dove ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea. Ha abitato anche a Pescia, Pistoia, Forte dei Marmi e Barberino di Mugello. A Pistoia, in particolare, Bigongiari ha vissuto gli anni della sua formazione, rimanendovi poeticamente legato anche dopo il definitivo trasferimento a Firenze nel 1938, e a Pistoia, alla Biblioteca San Giorgio, è conservato il Fondo Piero e Elena Bigongiari dove sono conservate le sue carte e parte della sua biblioteca.
Bigongiari ha scritto numerosi libri di poesie, a partire dal 1933: "L’arca" (questa prima opera, rimasta inedita, è stata pubblicata poi nel 1994 all'interno del volume Tutte le poesie che contiene le sue prime sei raccolte poetiche), "La figlia di Babilonia" (1942), Rogo (1952), Il corvo bianco (1955), Le mura di Pistoia (1958), Torre di Arnolfo e Antimateria (1972), Moses (1979), Autoritratto poetico (1985), Col dito in terra e Gli inni (1986), Diario americano e Suite parigina (1987), Nel delta del poema (1989), La legge e la leggenda e Abbandonato dall’angelo (1992), Dove finiscono le tracce e Tra splendore e incandescenza (1996). Sono uscite postume le raccolte E non vi è alcuna dimora (1999) e Il silenzio del poema (2003). Nel 2014, in occasione del centenario della nascita, è stato pubblicato Agosto al Forte che raccoglie sessanta poesie, per la maggior parte inedite, composte fra il 1978 e il 1991 durante i soggiorni estivi a Forte dei Marmi.
All'attività di poeta Bigongiari ha affiancato, per tutta la vita, anche quella di autore di prosa, come testimoniano i racconti giovanili de Il sole della sera (scritti fra il 1932 e il 1935 ma pubblicati nel 1994), Testimone in Grecia (1954), Testimone in Egitto (1958), Visibile invisibile (1985), Una città rocciosa e altri frammenti di un'autobiografia (1994), Nel giardino di Armida (1996), L’occhio del vento e Una città scintillante (2014). È inoltre autore di traduzioni, raccolte nel volume Il vento d’ottobre (1961).
Numerose infine le opere di critica letteraria che si sono occupate in special modo della poesia del Novecento.
- Ultimo aggiornamento sabato, 29 luglio 2017