Pasta per tutti!
Sono passati diciotto anni dalla prima e storica edizione di Napoli che ha fissato la data del 25 ottobre per celebrare l’alimento simbolo della dieta mediterranea, cioè la pasta. Del resto si tratta di quello che, al di là dei luoghi comuni sulla pizza, può essere considerato il vero piatto nazionale italiano. Le origini della pasta sono molto antiche: presente nelle sue forme primordiali nel continente eurasiatico, si è poi diffusa nelle aree mediterranee della penisola italica. La pasta infatti era già ampiamente conosciuta ai tempi della Magna Grecia (Sud Italia) e dell'Etruria (Italia centro-occidentale), dove veniva però chiamata in altri modi. Il vocabolo latino pasta viene impiegato in Italia a partire dall’anno Mille e indica letteralmente “farina con salsa di condimento”. In tutto il mondo il 25 ottobre si celebra questo alimento antico e completo, che fa bene alla salute, al pianeta e alle tasche; proprio per questi motivazioni la pasta è anche il cibo del futuro, un elemento importante per nutrire il pianeta e combattere la fame nel mondo. Se anche voi lettori siete amanti della pasta e volete saperne qualcosa in più, tra curiosità, tradizioni (e perché no ricette), seguite il nostro percorso di lettura.
La pasta fa bene alla salute
La pasta, uno dei cardini della dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità, fa bene alla salute: fornisce circa il 55 per cento del fabbisogno energetico totale giornaliero grazie ai carboidrati, e cioè sostanze nutritive sane che non sovraccaricano fegato e reni, a differenza delle proteine. Questo alimento, inoltre, evita all’organismo – rispetto ad altri alimenti ricchi di zucchero – bruschi e repentini picchi glicemici e dona un prolungato senso di sazietà.
Pane al pane e vino al vino. Manuale di ri(e)voluzione alimentare per sconfiggere sovrappeso e obesità (ma non solo) di Fabio Piccini, Angeli, 2012
La nuova dieta mediterranea di Stefania Ruggeri, Gabriele Rubini alias Chef Rubio, Gribaudo, 2014
La pasta fa ingrassare?
Non è vero che la pasta fa ingrassare. Cento grammi di pasta di semola di grano duro forniscono un apporto energetico pari a circa 360 kcal, di cui circa il 72% sotto forma di carboidrati complessi, il 12% di proteine ed un contenuto in grassi quasi trascurabile. Se consumata con un condimento semplice (pomodoro, ortaggi e formaggio grattugiato) e un filo di olio extravergine di oliva, una porzione di 80 g di pasta asciutta non fornisce più di 400 kcal. Anche nelle sue ricette più ricche e gustose, difficilmente supera le 550-600 kcal per porzione, quindi si adatta perfettamente alle esigenze nutrizionali tipiche della moderna e sana alimentazione
La dieta Sorrentino di Nicola Sorrentino, Mondadori Electa, 2013
La pasta tra tradizione e innovazione
L'arte culinaria è stata fin dalle origini un elemento determinante per la formazione dell’ identità collettiva. Anche in Italia non possiamo pensare di parlare di cucina senza associarla alla pasta, espressione nel mondo della cucina italiana.
Con gusto. Storia degli italiani a tavola di John Dickie, Laterza, 2009
Pistoia dà forma alla pasta. Storia di un distretto industriale nel pistoiese di Gaspare Pascucci, Cromografica Roma, 2012
Pasta revolution. La pasta conquista l’alta cucina di Eleonora Cozzella, Giunti, 2016
La pasta: una scelta felice anche per il pianeta
Dal campo alla tavola, l'impatto ambientale della pasta, compresa la fase di produzione e trasformazione è davvero basso, si parla di 1 mq globale per porzione di pasta, vale a dire la misura dell'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate durante la produzione. La pasta è una scelta sostenibile lungo tutti i passaggi della filiera, sia nella fase di coltivazione del frumento duro, sia nella produzione del prodotto finito. Perfino l’imballaggio della pasta è costituito da materiali facilmente riciclabili - come il cartoncino o il classico film plastico - in modo da ridurre ancora di più l'impatto ambientale del consumo di pasta.
Buono, pulito e giusto di Carlo Petrini, Slow Food, 2016
Gli Italiani e la pasta
Secondo l'indagine Gli Italiani e la Pasta condotta da Doxa e commissionata da AIDEPI, l'Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, quasi la totalità degli italiani ama la pasta e ben il 44% di loro la consuma quotidianamente. Parliamo, quindi, di circa 26 milioni di nostri connazionali che tutti i giorni portano sulla tavola un bel piatto di pasta fumante per tutta la famiglia. Una tradizione, quindi, che resiste nonostante i cambiamenti della società, dei consumi e dei costumi.
Un americano a Roma, regia di Steno, Ripley's Home Video, 2008
La pasta e la pizza. L’invenzione di un cibo comune a tutti gli italiani di Franco La Cecla, Il Mulino, 1998
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Ultimo aggiornamento sabato, 21 ottobre 2017
Sono passati diciotto anni dalla prima e storica edizione di Napoli che ha fissato la data del 25 ottobre per celebrare l’alimento simbolo della dieta mediterranea, cioè la pasta. Del resto si tratta di quello che, al di là dei luoghi comuni sulla pizza, può essere considerato il vero piatto nazionale italiano. Le origini della pasta sono molto antiche: presente nelle sue forme primordiali nel continente eurasiatico, si è poi diffusa nelle aree mediterranee della penisola italica. La pasta infatti era già ampiamente conosciuta ai tempi della Magna Grecia (Sud Italia) e dell'Etruria (Italia centro-occidentale), dove veniva però chiamata in altri modi. Il vocabolo latino pasta viene impiegato in Italia a partire dall’anno Mille e indica letteralmente “farina con salsa di condimento”. In tutto il mondo il 25 ottobre si celebra questo alimento antico e completo, che fa bene alla salute, al pianeta e alle tasche; proprio per questi motivazioni la pasta è anche il cibo del futuro, un elemento importante per nutrire il pianeta e combattere la fame nel mondo. Se anche voi lettori siete amanti della pasta e volete saperne qualcosa in più, tra curiosità, tradizioni (e perché no ricette), seguite il nostro percorso di lettura.
La pasta fa bene alla salute
La pasta, uno dei cardini della dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità, fa bene alla salute: fornisce circa il 55 per cento del fabbisogno energetico totale giornaliero grazie ai carboidrati, e cioè sostanze nutritive sane che non sovraccaricano fegato e reni, a differenza delle proteine. Questo alimento, inoltre, evita all’organismo – rispetto ad altri alimenti ricchi di zucchero – bruschi e repentini picchi glicemici e dona un prolungato senso di sazietà.
Pane al pane e vino al vino. Manuale di ri(e)voluzione alimentare per sconfiggere sovrappeso e obesità (ma non solo) di Fabio Piccini, Angeli, 2012
La nuova dieta mediterranea di Stefania Ruggeri, Gabriele Rubini alias Chef Rubio, Gribaudo, 2014
La pasta fa ingrassare?
Non è vero che la pasta fa ingrassare. Cento grammi di pasta di semola di grano duro forniscono un apporto energetico pari a circa 360 kcal, di cui circa il 72% sotto forma di carboidrati complessi, il 12% di proteine ed un contenuto in grassi quasi trascurabile. Se consumata con un condimento semplice (pomodoro, ortaggi e formaggio grattugiato) e un filo di olio extravergine di oliva, una porzione di 80 g di pasta asciutta non fornisce più di 400 kcal. Anche nelle sue ricette più ricche e gustose, difficilmente supera le 550-600 kcal per porzione, quindi si adatta perfettamente alle esigenze nutrizionali tipiche della moderna e sana alimentazione
La dieta Sorrentino di Nicola Sorrentino, Mondadori Electa, 2013
La pasta tra tradizione e innovazione
L'arte culinaria è stata fin dalle origini un elemento determinante per la formazione dell’ identità collettiva. Anche in Italia non possiamo pensare di parlare di cucina senza associarla alla pasta, espressione nel mondo della cucina italiana.
Con gusto. Storia degli italiani a tavola di John Dickie, Laterza, 2009
Pistoia dà forma alla pasta. Storia di un distretto industriale nel pistoiese di Gaspare Pascucci, Cromografica Roma, 2012
Pasta revolution. La pasta conquista l’alta cucina di Eleonora Cozzella, Giunti, 2016
La pasta: una scelta felice anche per il pianeta
Dal campo alla tavola, l'impatto ambientale della pasta, compresa la fase di produzione e trasformazione è davvero basso, si parla di 1 mq globale per porzione di pasta, vale a dire la misura dell'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate durante la produzione. La pasta è una scelta sostenibile lungo tutti i passaggi della filiera, sia nella fase di coltivazione del frumento duro, sia nella produzione del prodotto finito. Perfino l’imballaggio della pasta è costituito da materiali facilmente riciclabili - come il cartoncino o il classico film plastico - in modo da ridurre ancora di più l'impatto ambientale del consumo di pasta.
Buono, pulito e giusto di Carlo Petrini, Slow Food, 2016
Gli Italiani e la pasta
Secondo l'indagine Gli Italiani e la Pasta condotta da Doxa e commissionata da AIDEPI, l'Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, quasi la totalità degli italiani ama la pasta e ben il 44% di loro la consuma quotidianamente. Parliamo, quindi, di circa 26 milioni di nostri connazionali che tutti i giorni portano sulla tavola un bel piatto di pasta fumante per tutta la famiglia. Una tradizione, quindi, che resiste nonostante i cambiamenti della società, dei consumi e dei costumi.
Un americano a Roma, regia di Steno, Ripley's Home Video, 2008
La pasta e la pizza. L’invenzione di un cibo comune a tutti gli italiani di Franco La Cecla, Il Mulino, 1998
- Ultimo aggiornamento sabato, 21 ottobre 2017