Marina, staffetta partigiana
Presentazione del libro Marina, staffetta partigiana, di Dunia Sardi, in appendice Potere e vita quotidiana ad Agliana (1924-1936) di Marco Giunti. Serravalle Pistoiese, Alvivo, 2019
Venerdì 13 dicembre 2019, ore 17.00 - Sala Bigongiari
Saluti di Giulia Fondi
Intervengono Roberto Barontini e Marco Giunti
Modera Giacomo Bini
Sarà presente l’autrice
Invito
(pdf, 192 Kb)
Il ruolo di staffetta nella guerra partigiana, per lo più affidato a donne, era quello di curare i collegamenti tra le varie formazioni impegnate nella lotta armata, permettendo la trasmissione di ordini, direttive, informazioni, e il conferimento di beni alimentari, medicine, armi, munizioni, stampa clandestina. Nonostante questo le staffette partigiane non sono molto presenti nella storiografia della Resistenza, anche se il rischio che le giovani donne correvano non era inferiore a quello dei partigiani combattenti. Anche fra i quaranta partigiani aglianesi ufficialmente riconosciuti non figura il nome di nessuna donna, nonostante sia nota la partecipazione di figure femminili alla Resistenza di questo comune della provincia di Pistoia. Il libro di Dunia Sardi per la prima volta cerca di fare giustizia di questa omissione, ricostruendo la storia Marina Biagioni, staffetta partigiana aglianese.
Marina faceva parte di una famiglia di antifascisti e di partigiani: i suoi fratelli Dante e Omero erano in montagna a combattere e così il suo giovane innamorato Rolando Magni, che poi divenne suo marito. Aveva sedici anni quando decise di diventare una staffetta. In questo ruolo non solo contribuì al trasferimento di notizie e materiali utili ai resistenti, ma nascose in casa le armi, avvolgendole in una tela di juta e sotterrandole nell’orto, per portarle all’occorrenza nei depositi segreti convenuti. Non solo la passione politica e la fedeltà alla famiglia motivavano Marina ad aiutare i partigiani, ma anche l’amore per il giovane Rolando Magni. Una delle pagine più toccanti del libro racconta dei loro fugaci incontri, quando lui veniva con la bicicletta a casa a prendere le armi. Poche parole, sguardi pieni di amore, il tocco di una mano e poi via, ciascuno al suo posto, nella lotta antifascista.
Dunia Sardi è nata a Agliana nel 1941. Ha cominciato a dedicarsi alla scrittura nel 2006 quando, raggiunta l’età della pensione, ha lasciato il lavoro. Scrive racconti e romanzi, di genere memorialistico, e poesie. Ha pubblicato quattro libri: La bambina con la farfalla sulla testa (2010), Il velo della sposa (2011), L'arcobaleno di Vittoria (2013), Alla stagion dei fiori (2016). Ha scritto poi vari racconti, poesie e contributi apparsi su riviste, riproposti in antologie, trasposti in testi teatrali rappresentati in Italia e Francia. Fra questi ricordiamo Omaggio a Brunero Tesi (2007), un racconto che ricostruisce la tragica vicenda di un giovane aglianese deportato nel 1944 nel campo di sterminio di Mauthausen e qui morto a soli sedici anni, Atte a casa (2013), un opuscolo uscito in occasione del centenario della nascita del Comune di Agliana, in cui l'autrice ha voluto ricordare il contributo che le donne hanno dato in questi cento anni alla trasformazione di quel paese e della società, Castello di Pollo (2016), un racconto in cui si ripercorrono le vicende degli abitanti, in particolare figure femminili, del Castello di Pollo, una piazzetta di Agliana, nel periodo 1943-1944.
Con i suoi racconti Dunia Sardi ha partecipato a numerosi concorsi letterari, dove ha ricevuto vari riconoscimenti e premi.
Presentazione in collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in provincia di Pistoia.
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Ultimo aggiornamento martedì, 5 maggio 2020
Presentazione del libro Marina, staffetta partigiana, di Dunia Sardi, in appendice Potere e vita quotidiana ad Agliana (1924-1936) di Marco Giunti. Serravalle Pistoiese, Alvivo, 2019
Venerdì 13 dicembre 2019, ore 17.00 - Sala Bigongiari
Saluti di Giulia Fondi
Intervengono Roberto Barontini e Marco Giunti
Modera Giacomo Bini
Sarà presente l’autrice
Invito
(pdf, 192 Kb)
Il ruolo di staffetta nella guerra partigiana, per lo più affidato a donne, era quello di curare i collegamenti tra le varie formazioni impegnate nella lotta armata, permettendo la trasmissione di ordini, direttive, informazioni, e il conferimento di beni alimentari, medicine, armi, munizioni, stampa clandestina. Nonostante questo le staffette partigiane non sono molto presenti nella storiografia della Resistenza, anche se il rischio che le giovani donne correvano non era inferiore a quello dei partigiani combattenti. Anche fra i quaranta partigiani aglianesi ufficialmente riconosciuti non figura il nome di nessuna donna, nonostante sia nota la partecipazione di figure femminili alla Resistenza di questo comune della provincia di Pistoia. Il libro di Dunia Sardi per la prima volta cerca di fare giustizia di questa omissione, ricostruendo la storia Marina Biagioni, staffetta partigiana aglianese.
Marina faceva parte di una famiglia di antifascisti e di partigiani: i suoi fratelli Dante e Omero erano in montagna a combattere e così il suo giovane innamorato Rolando Magni, che poi divenne suo marito. Aveva sedici anni quando decise di diventare una staffetta. In questo ruolo non solo contribuì al trasferimento di notizie e materiali utili ai resistenti, ma nascose in casa le armi, avvolgendole in una tela di juta e sotterrandole nell’orto, per portarle all’occorrenza nei depositi segreti convenuti. Non solo la passione politica e la fedeltà alla famiglia motivavano Marina ad aiutare i partigiani, ma anche l’amore per il giovane Rolando Magni. Una delle pagine più toccanti del libro racconta dei loro fugaci incontri, quando lui veniva con la bicicletta a casa a prendere le armi. Poche parole, sguardi pieni di amore, il tocco di una mano e poi via, ciascuno al suo posto, nella lotta antifascista.
Dunia Sardi è nata a Agliana nel 1941. Ha cominciato a dedicarsi alla scrittura nel 2006 quando, raggiunta l’età della pensione, ha lasciato il lavoro. Scrive racconti e romanzi, di genere memorialistico, e poesie. Ha pubblicato quattro libri: La bambina con la farfalla sulla testa (2010), Il velo della sposa (2011), L'arcobaleno di Vittoria (2013), Alla stagion dei fiori (2016). Ha scritto poi vari racconti, poesie e contributi apparsi su riviste, riproposti in antologie, trasposti in testi teatrali rappresentati in Italia e Francia. Fra questi ricordiamo Omaggio a Brunero Tesi (2007), un racconto che ricostruisce la tragica vicenda di un giovane aglianese deportato nel 1944 nel campo di sterminio di Mauthausen e qui morto a soli sedici anni, Atte a casa (2013), un opuscolo uscito in occasione del centenario della nascita del Comune di Agliana, in cui l'autrice ha voluto ricordare il contributo che le donne hanno dato in questi cento anni alla trasformazione di quel paese e della società, Castello di Pollo (2016), un racconto in cui si ripercorrono le vicende degli abitanti, in particolare figure femminili, del Castello di Pollo, una piazzetta di Agliana, nel periodo 1943-1944.
Con i suoi racconti Dunia Sardi ha partecipato a numerosi concorsi letterari, dove ha ricevuto vari riconoscimenti e premi.
Presentazione in collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in provincia di Pistoia.
- Ultimo aggiornamento martedì, 5 maggio 2020