Leggere la città
Da giovedì 9 a domenica 12 aprile 2014 a Pistoia si terrà Leggere la Città, quattro giorni di incontri, convegni e concerti che declineranno, da vari punti di vista, politico, sociale, urbanistico, economico, artistico, storico, il tema dello spazio pubblico. L’iniziativa si propone come un momento per riflettere sulla realtà delle piccole e medie città europee, luoghi nei quali precipitano le contraddizioni e i disagi del mondo contemporaneo, e centri di nuove opportunità, di produzione di senso, di creatività, di futuro, di innovazione.
La biblioteca, propone un percorso di lettura dedicato allo spazio pubblico, luogo fisico, ma anche virtuale caratterizzato da un uso sociale collettivo. Riprendere gli spazi pubblici e attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli è una premessa da cui partono la maggior parte delle teorie e delle riflessioni sullo spazio pubblico; le pratiche legate all’innovazione sociale dello spazio, attraverso modelli supportati dalle nuove tecnologie, vanno ben oltre il banale recupero degli aspetti funzionali del tessuto urbano (come il semplice decoro, o la pedonalizzazione). Si tratta, quindi, di prendere coscienza della diffusione di “altri” modelli di costruzione pubblica dello spazio, che affondano le proprie radici nella capacità di esplorare il potenziale trasformativo dei luoghi e di immaginare lo spazio comune come spazio relazionale.
In questo senso, l’area pubblica diviene anche un punto di incontro tra la varietà di piattaforme di crowdsourcing urbano, luogo emblema della cittadinanza, in cui si concentrano i flussi di informazioni, di segnali visivi e non. Su questa scia si collocano le proposte di lettura che riguardano lo spazio della biblioteca (visto come luogo per eccellenza in cui è possibile per ciascuno accedere alle informazioni) e lo spazio digitale (visto come una sorta di autostrada informatica, in cui è possibile incontrarsi attraverso chat rooms, blog, luoghi virtuali che, secondo alcune teorie, potrebbero sostituire il concetto di piazza come spazio di aggregazione sociale).
Dal lato opposto dello spazio pubblico converge lo spazio privato, intimo che è quello dedicato alla scrittura. Lo testimoniano gli autori ospiti di questa edizione, che attraverso parole evocative descrivono le città in cui vivono, hanno vissuto, oppure vi hanno ambientato i loro romanzi, generando spazi fisici e astratti in cui il lettore si immerge spogliato e disadorno di ogni pregiudizio.
La bibliografia presenta i libri degli autori ospiti a Pistoia durante i giorni della manifestazione e testi di approfondimento sui temi discussi.
Lo spazio pubblico
Lo spazio pubblico continua a svolgere un ruolo fondamentale nella riflessione sulla città contemporanea. Considerato come luogo d'eccellenza di aggregazione sociale e dominato quasi esclusivamente dalle esigenze produttive, lo spazio pubblico ha modificato alcune connotazioni negli ultimi decenni; l'incremento delle differenze tra gli attori sociali protagonisti dello spazio pubblico ha reso la sua fruizione sempre meno univoca, caratterizzata da modalità distinte e, qualche volta, conflittuali. Pensare lo spazio pubblico significa, quindi, immaginare spazi ordinari componibili dalle diverse forme di relazione tra l'uomo e l'ambiente.
Il territorio, bene comune degli italiani di Paolo Maddalena, Donzelli, 2014
La città attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea di Matteo Colleoni, Francesca Guerisoli, Egea, 2014
Liberi di costruire di Marco Romano, Bollati Boringhieri, 2013
Dialogo sulla Costituzione. Dibattito con Paolo Maddalena, ETS, 2012
Dove batte il cuore delle donne? Voto e partecipazione politica in Italia di Assunta Sarlo, Francesca Zajczyk, Laterza, 2012
Il paesaggio transitivo. Il ruolo del progetto artistico per la città e il territorio contemporaneo di Francesco Alberti, Maggioli, 2012
La partecipazione. Dimensioni, spazi e strumenti di Daniela Ciaffi, Alfredo Mela, Carocci, 2011
Governare la dimensione metropolitana di Carmela Mariano, Angeli, 2011
La città come opera d'arte di Marco Romano, Einaudi, 2008
Il quartiere nella città contemporanea di Barbara Borlini, Mondadori, 2008
La metropoli consumata. Antropologie, architetture, politiche, cittadinanza di Antonietta Mazzette, Emanuele Sgroi, Carocci, 2007
La città che cambia di Antonietta Mazzette, Carocci, 2003
Lo spazio delle biblioteche
Lo spazio della biblioteca, dall’antichità alla “galassia Gutenberg”è contraddistinto dal suo essere strumento di trasmissione del sapere e di conservazione della memoria collettiva. Oggi, grazie a fattori esterni come l’avvento di Internet, lo spazio della biblioteca ha subito ulteriori trasformazioni: oltre a essere depositario di memorie scritte (ma non solo: basti pensare a materiali sonori, riproduzioni cinematografiche che oramai a pieno titolo abitano le nostre biblioteche) si impone per essere uno spazio a disposizione dell’uomo, territorio aperto a gruppi e associazioni, centro di condivisione dei molteplici saperi. Ripensare lo spazio delle biblioteche pubbliche in Italia, significa farne luogo di scambio, di incontro, di azione collettiva con l’intento di offrire servizi culturali e occasioni di socializzazione per ogni cittadino.
L'atlante della biblioteconomia moderna di David R. Lankes, Bibliografica, 2014
La biblioteca è anche tua! Volontariato culturale e cittadinanza attiva di Maria Stella Rasetti, Bibliografica, 2014
La biblioteca che vorrei. Spazi, creatività, partecipazione di Antonella Agnoli, Bibliografica, 2014
La biblioteca diventa social di Cristina Bambini, Tatiana Wakefield, Editrice Bibliografica, c2014
La biblioteca tra spazio fisico e spazio digitale. Evoluzione di un modello di Alfredo Broletti, Bibliografica, 2014
Lo spazio della biblioteca. Culture e pratiche del progetto tra architettura e biblioteconomia, a cura di Maurizio Vivarelli, Bibliografica, 2013
Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà di Antonella Agnoli, Laterza, 2009
Biblioteche per la città: nuove prospettive di un servizio pubblico di Anna Galluzzi, Carocci, 2009
Biblioteche: una storia inquieta : conservare e distruggere il sapere da Alessandria a Internet di Matthew Battles, Carocci, 2004
Lo spazio digitale
L’avvento del digitale ha cambiato il nostro modo di fare le cose, lavorare e incontrarci: sempre più spesso ciascuno di noi passa più tempo davanti a uno schermo, di qualsiasi tipo sia. E questo è già di per sé un cambiamento incisivo nell’uso del nostro spazio e tempo. In più si aggiunge una trasformazione anche mentale che deriva dall’essere sempre connessi e dal raggiungere chiunque e qualsiasi informazione. Possiamo localizzarci e, grazie alla realtà aumentata, avere sempre più informazioni sul luogo in cui ci troviamo (quali le stazioni della metro più vicine, gli alberghi, i bar), e, attraverso i social network, condividere tutto ciò. In questo senso i cittadini stessi possono diventare gli attori principali nel migliorare l’assetto delle città mettendo insieme spazi fisici, digitali e persone.
Generazione APP: la testa dei giovani e il nuovo mondo digitale di Howard Gardner, Katie Davis ; traduzione di Marta Sghirinzetti, Feltrinelli, 2014
Rewire. Cosmopoliti digitali nell'era della globalità di Ethan Zuckerman, Egea, 2014
Makers : Il ritorno dei produttori : per una nuova rivoluzione industriale di Chris Anderson, Rizzoli Etas, 2013
Comunicazione e civic engagement. Media, spazi pubblici e nuovi processi di partecipazione, a cura di Roberta Bartoletti, Franca Faccioli
Networked citizens: comunicazione pubblica e amministrazioni digitali di Alessandro Lovari,
Angeli, 2013
Sono le news, bellezza! Vincitori e vinti nella guerra della velocità digitale di Michele Mezza ; prefazione di Derrick de Kerckhove ; postfazione di Pier Luigi Celli, Donzelli, 2011
Elogio del disordine di David Weinberger, BUR, 2010
Dopo la democrazia? Il potere e la sfera pubblica nell'epoca delle reti, a cura di Derrick de Kerckhove e Antonio Tursi, Apogeo, 2006
Blog generation di Giuseppe Granieri, prefazione di Derrick De Kerckhove, Laterza, 2005
L' architettura dell'intelligenza di Derrick de Kerckhove, Testo & immagine, 2001
Lo spazio interiore
Poi un bel giorno scendi per strada e non c’è più l’autobus, non ci sono più fermate. L’intero asfalto è occupato da bancarelle, e così siamo tutti per strada, italiani e stranieri, ognuno con la sua offerta e la sua domanda, con i bimbi a passeggio o le biciclette a mano, e ogni sforzo che hai fatto per raccontare queste persone, va in frantumi, ogni cosa va in frantumi e si libera, siamo trutti qui semplicemente e senza tante parole, finché anche il mercato non s’interrompe e la strada ricomincia a correre fino all’orizzonte, diritta e sicura verso l’hinterland di fabbriche e campi, lontano dalla città, lontano da ogni cosa. Questa è la descrizione della Milano di Giorgio Fontana, a cui segue il Quartiere Santo di Napoli di Maurizio Braucci, la Roma di Lorenzo Pavolini e Bari di Nicola Lagioia. Ognuno di questi scrittori si interroga su cosa voglia dire vivere insieme in una città di oggi, quale sia il senso o l’identità che gli spazi riescono a cucire addosso ai loro personaggi, permeandone la vita reale e non. Le parole degli scrittori, allora, salvano o condannano le città?
Morte di un uomo felice di Giorgio Fontana, Sellerio, 2014
Per legge superiore di Giorgio Fontana, Sellerio, 2011
La velocità del buio di Giorgio Fontana, Zona, 2011
Babele 56 di Giorgio Fontana, Terre di mezzo,
Il mare guasto di Maurizio Braucci, Edizioni E/O, 2010
Per sé e per gli altri di Maurizio Braucci, Mondadori, 2010
Napoli comincia a Scampia, a cura di Maurizio Braucci e Giovanni Zoppoli, L’ Ancora, 2005
Si sente in fondo? : avventure dell'ascolto di Lorenzo Pavolini, Ediesse, 2013
Tre fratelli magri di Lorenzo Pavolini, Fandango libri, 2012
Accanto alla tigre di Lorenzo Pavolini, Fandango, 2011
La ferocia di Nicola Lagioia, Einaudi, 2014
Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia, Einaudi, c2009
Occidente per principianti di Nicola Lagioia, Einaudi, 2004
Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj : (senza risparmiare se stessi) di Nicola Lagioia, Minimum fax, 2001
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Ultimo aggiornamento martedì, 31 marzo 2015
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Da giovedì 9 a domenica 12 aprile 2014 a Pistoia si terrà Leggere la Città, quattro giorni di incontri, convegni e concerti che declineranno, da vari punti di vista, politico, sociale, urbanistico, economico, artistico, storico, il tema dello spazio pubblico. L’iniziativa si propone come un momento per riflettere sulla realtà delle piccole e medie città europee, luoghi nei quali precipitano le contraddizioni e i disagi del mondo contemporaneo, e centri di nuove opportunità, di produzione di senso, di creatività, di futuro, di innovazione.
La biblioteca, propone un percorso di lettura dedicato allo spazio pubblico, luogo fisico, ma anche virtuale caratterizzato da un uso sociale collettivo. Riprendere gli spazi pubblici e attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli è una premessa da cui partono la maggior parte delle teorie e delle riflessioni sullo spazio pubblico; le pratiche legate all’innovazione sociale dello spazio, attraverso modelli supportati dalle nuove tecnologie, vanno ben oltre il banale recupero degli aspetti funzionali del tessuto urbano (come il semplice decoro, o la pedonalizzazione). Si tratta, quindi, di prendere coscienza della diffusione di “altri” modelli di costruzione pubblica dello spazio, che affondano le proprie radici nella capacità di esplorare il potenziale trasformativo dei luoghi e di immaginare lo spazio comune come spazio relazionale.
In questo senso, l’area pubblica diviene anche un punto di incontro tra la varietà di piattaforme di crowdsourcing urbano, luogo emblema della cittadinanza, in cui si concentrano i flussi di informazioni, di segnali visivi e non. Su questa scia si collocano le proposte di lettura che riguardano lo spazio della biblioteca (visto come luogo per eccellenza in cui è possibile per ciascuno accedere alle informazioni) e lo spazio digitale (visto come una sorta di autostrada informatica, in cui è possibile incontrarsi attraverso chat rooms, blog, luoghi virtuali che, secondo alcune teorie, potrebbero sostituire il concetto di piazza come spazio di aggregazione sociale).
Dal lato opposto dello spazio pubblico converge lo spazio privato, intimo che è quello dedicato alla scrittura. Lo testimoniano gli autori ospiti di questa edizione, che attraverso parole evocative descrivono le città in cui vivono, hanno vissuto, oppure vi hanno ambientato i loro romanzi, generando spazi fisici e astratti in cui il lettore si immerge spogliato e disadorno di ogni pregiudizio.
La bibliografia presenta i libri degli autori ospiti a Pistoia durante i giorni della manifestazione e testi di approfondimento sui temi discussi.
Lo spazio pubblico
Lo spazio pubblico continua a svolgere un ruolo fondamentale nella riflessione sulla città contemporanea. Considerato come luogo d'eccellenza di aggregazione sociale e dominato quasi esclusivamente dalle esigenze produttive, lo spazio pubblico ha modificato alcune connotazioni negli ultimi decenni; l'incremento delle differenze tra gli attori sociali protagonisti dello spazio pubblico ha reso la sua fruizione sempre meno univoca, caratterizzata da modalità distinte e, qualche volta, conflittuali. Pensare lo spazio pubblico significa, quindi, immaginare spazi ordinari componibili dalle diverse forme di relazione tra l'uomo e l'ambiente.
Il territorio, bene comune degli italiani di Paolo Maddalena, Donzelli, 2014
La città attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea di Matteo Colleoni, Francesca Guerisoli, Egea, 2014
Liberi di costruire di Marco Romano, Bollati Boringhieri, 2013
Dialogo sulla Costituzione. Dibattito con Paolo Maddalena, ETS, 2012
Dove batte il cuore delle donne? Voto e partecipazione politica in Italia di Assunta Sarlo, Francesca Zajczyk, Laterza, 2012
Il paesaggio transitivo. Il ruolo del progetto artistico per la città e il territorio contemporaneo di Francesco Alberti, Maggioli, 2012
La partecipazione. Dimensioni, spazi e strumenti di Daniela Ciaffi, Alfredo Mela, Carocci, 2011
Governare la dimensione metropolitana di Carmela Mariano, Angeli, 2011
La città come opera d'arte di Marco Romano, Einaudi, 2008
Il quartiere nella città contemporanea di Barbara Borlini, Mondadori, 2008
La metropoli consumata. Antropologie, architetture, politiche, cittadinanza di Antonietta Mazzette, Emanuele Sgroi, Carocci, 2007
La città che cambia di Antonietta Mazzette, Carocci, 2003
Lo spazio delle biblioteche
Lo spazio della biblioteca, dall’antichità alla “galassia Gutenberg”è contraddistinto dal suo essere strumento di trasmissione del sapere e di conservazione della memoria collettiva. Oggi, grazie a fattori esterni come l’avvento di Internet, lo spazio della biblioteca ha subito ulteriori trasformazioni: oltre a essere depositario di memorie scritte (ma non solo: basti pensare a materiali sonori, riproduzioni cinematografiche che oramai a pieno titolo abitano le nostre biblioteche) si impone per essere uno spazio a disposizione dell’uomo, territorio aperto a gruppi e associazioni, centro di condivisione dei molteplici saperi. Ripensare lo spazio delle biblioteche pubbliche in Italia, significa farne luogo di scambio, di incontro, di azione collettiva con l’intento di offrire servizi culturali e occasioni di socializzazione per ogni cittadino.
L'atlante della biblioteconomia moderna di David R. Lankes, Bibliografica, 2014
La biblioteca è anche tua! Volontariato culturale e cittadinanza attiva di Maria Stella Rasetti, Bibliografica, 2014
La biblioteca che vorrei. Spazi, creatività, partecipazione di Antonella Agnoli, Bibliografica, 2014
La biblioteca diventa social di Cristina Bambini, Tatiana Wakefield, Editrice Bibliografica, c2014
La biblioteca tra spazio fisico e spazio digitale. Evoluzione di un modello di Alfredo Broletti, Bibliografica, 2014
Lo spazio della biblioteca. Culture e pratiche del progetto tra architettura e biblioteconomia, a cura di Maurizio Vivarelli, Bibliografica, 2013
Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà di Antonella Agnoli, Laterza, 2009
Biblioteche per la città: nuove prospettive di un servizio pubblico di Anna Galluzzi, Carocci, 2009
Biblioteche: una storia inquieta : conservare e distruggere il sapere da Alessandria a Internet di Matthew Battles, Carocci, 2004
Lo spazio digitale
L’avvento del digitale ha cambiato il nostro modo di fare le cose, lavorare e incontrarci: sempre più spesso ciascuno di noi passa più tempo davanti a uno schermo, di qualsiasi tipo sia. E questo è già di per sé un cambiamento incisivo nell’uso del nostro spazio e tempo. In più si aggiunge una trasformazione anche mentale che deriva dall’essere sempre connessi e dal raggiungere chiunque e qualsiasi informazione. Possiamo localizzarci e, grazie alla realtà aumentata, avere sempre più informazioni sul luogo in cui ci troviamo (quali le stazioni della metro più vicine, gli alberghi, i bar), e, attraverso i social network, condividere tutto ciò. In questo senso i cittadini stessi possono diventare gli attori principali nel migliorare l’assetto delle città mettendo insieme spazi fisici, digitali e persone.
Generazione APP: la testa dei giovani e il nuovo mondo digitale di Howard Gardner, Katie Davis ; traduzione di Marta Sghirinzetti, Feltrinelli, 2014
Rewire. Cosmopoliti digitali nell'era della globalità di Ethan Zuckerman, Egea, 2014
Makers : Il ritorno dei produttori : per una nuova rivoluzione industriale di Chris Anderson, Rizzoli Etas, 2013
Comunicazione e civic engagement. Media, spazi pubblici e nuovi processi di partecipazione, a cura di Roberta Bartoletti, Franca Faccioli
Networked citizens: comunicazione pubblica e amministrazioni digitali di Alessandro Lovari,
Angeli, 2013
Sono le news, bellezza! Vincitori e vinti nella guerra della velocità digitale di Michele Mezza ; prefazione di Derrick de Kerckhove ; postfazione di Pier Luigi Celli, Donzelli, 2011
Elogio del disordine di David Weinberger, BUR, 2010
Dopo la democrazia? Il potere e la sfera pubblica nell'epoca delle reti, a cura di Derrick de Kerckhove e Antonio Tursi, Apogeo, 2006
Blog generation di Giuseppe Granieri, prefazione di Derrick De Kerckhove, Laterza, 2005
L' architettura dell'intelligenza di Derrick de Kerckhove, Testo & immagine, 2001
Lo spazio interiore
Poi un bel giorno scendi per strada e non c’è più l’autobus, non ci sono più fermate. L’intero asfalto è occupato da bancarelle, e così siamo tutti per strada, italiani e stranieri, ognuno con la sua offerta e la sua domanda, con i bimbi a passeggio o le biciclette a mano, e ogni sforzo che hai fatto per raccontare queste persone, va in frantumi, ogni cosa va in frantumi e si libera, siamo trutti qui semplicemente e senza tante parole, finché anche il mercato non s’interrompe e la strada ricomincia a correre fino all’orizzonte, diritta e sicura verso l’hinterland di fabbriche e campi, lontano dalla città, lontano da ogni cosa. Questa è la descrizione della Milano di Giorgio Fontana, a cui segue il Quartiere Santo di Napoli di Maurizio Braucci, la Roma di Lorenzo Pavolini e Bari di Nicola Lagioia. Ognuno di questi scrittori si interroga su cosa voglia dire vivere insieme in una città di oggi, quale sia il senso o l’identità che gli spazi riescono a cucire addosso ai loro personaggi, permeandone la vita reale e non. Le parole degli scrittori, allora, salvano o condannano le città?
Morte di un uomo felice di Giorgio Fontana, Sellerio, 2014
Per legge superiore di Giorgio Fontana, Sellerio, 2011
La velocità del buio di Giorgio Fontana, Zona, 2011
Babele 56 di Giorgio Fontana, Terre di mezzo,
Il mare guasto di Maurizio Braucci, Edizioni E/O, 2010
Per sé e per gli altri di Maurizio Braucci, Mondadori, 2010
Napoli comincia a Scampia, a cura di Maurizio Braucci e Giovanni Zoppoli, L’ Ancora, 2005
Si sente in fondo? : avventure dell'ascolto di Lorenzo Pavolini, Ediesse, 2013
Tre fratelli magri di Lorenzo Pavolini, Fandango libri, 2012
Accanto alla tigre di Lorenzo Pavolini, Fandango, 2011
La ferocia di Nicola Lagioia, Einaudi, 2014
Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia, Einaudi, c2009
Occidente per principianti di Nicola Lagioia, Einaudi, 2004
Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj : (senza risparmiare se stessi) di Nicola Lagioia, Minimum fax, 2001
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