L' uomo d' argento
È un mondo inquietante e cupo quello descritto da Claudio Morici in questo romanzo fantastico: il lavoro non esiste più, non c’è più uno straccio di benessere, ma la birra è gratis dovunque e le relazioni mutate geneticamente non generano più quei problemi legati alla progettualità o alla ricerca di senso per cui mettiamo in gioco i nostri sentimenti. Tutto è stato travolto da un manto di depressione che ha reso gli individui sempre più instabili e apatici. Facendo un paragone tra l’universo del romanzo di Morici e la nostra società contemporanea è possibile purtroppo trovare molti (anzi troppi) punti in comune.
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Ultimo aggiornamento sabato, 20 dicembre 2014
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È un mondo inquietante e cupo quello descritto da Claudio Morici in questo romanzo fantastico: il lavoro non esiste più, non c’è più uno straccio di benessere, ma la birra è gratis dovunque e le relazioni mutate geneticamente non generano più quei problemi legati alla progettualità o alla ricerca di senso per cui mettiamo in gioco i nostri sentimenti. Tutto è stato travolto da un manto di depressione che ha reso gli individui sempre più instabili e apatici. Facendo un paragone tra l’universo del romanzo di Morici e la nostra società contemporanea è possibile purtroppo trovare molti (anzi troppi) punti in comune.
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