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Psicologa, psicoterapeuta e scrittrice di fama internazionale, Maria Rita Parsi scrive un articolato saggio sul tema dell’ingratitudine, analizzando i meccanismi che legano chi dona e chi riceve. L’ingratitudine coglie spesso chi ha ricevuto benefici (ad esempio economici o affettivi) e non è in grado di sopportare l’idea di aver avuto bisogno di qualcuno. Così molte persone, subito dopo aver ricevuto un favore di qualsiasi genere, covano dentro un senso di invidia o di rancore proprio verso colui che le ha aiutate e le ha collocate nella scomoda condizione di provare un “debito di riconoscenza”. Alla fine la Parsi ci lascia un messaggio duro ma realistico: fai il benefattore, ma solo se sei pronto a non aspettarti niente in cambio, accettando anche i sentimenti di ingratitudine da parte della persona a cui hai fatto del bene. L’esperienza del rancore altrui è una lezione molto utile, perché insegna a essere generosi, ma non prodighi, e a mettere dei limiti alla propria incosciente bonomia. Generoso è quindi il donatore che, quando dona, riesce nel contempo a prendere le distanze dal suo stesso gesto e a non creare rapporti di dipendenza nei confronti di colui che riceve il beneficio.
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Ultimo aggiornamento martedì, 9 dicembre 2014
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Psicologa, psicoterapeuta e scrittrice di fama internazionale, Maria Rita Parsi scrive un articolato saggio sul tema dell’ingratitudine, analizzando i meccanismi che legano chi dona e chi riceve. L’ingratitudine coglie spesso chi ha ricevuto benefici (ad esempio economici o affettivi) e non è in grado di sopportare l’idea di aver avuto bisogno di qualcuno. Così molte persone, subito dopo aver ricevuto un favore di qualsiasi genere, covano dentro un senso di invidia o di rancore proprio verso colui che le ha aiutate e le ha collocate nella scomoda condizione di provare un “debito di riconoscenza”. Alla fine la Parsi ci lascia un messaggio duro ma realistico: fai il benefattore, ma solo se sei pronto a non aspettarti niente in cambio, accettando anche i sentimenti di ingratitudine da parte della persona a cui hai fatto del bene. L’esperienza del rancore altrui è una lezione molto utile, perché insegna a essere generosi, ma non prodighi, e a mettere dei limiti alla propria incosciente bonomia. Generoso è quindi il donatore che, quando dona, riesce nel contempo a prendere le distanze dal suo stesso gesto e a non creare rapporti di dipendenza nei confronti di colui che riceve il beneficio.
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