Immaturità
C’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti, cantava Jacques Brel nel 1967, ne La canzone dei vecchi amanti; da queste premesse parte l’avvincente saggio di Francesco Cataluccio che si configura come una spietata e lucida analisi della società odierna. L’autore stigmatizza, attraverso molteplici esempi letterari, cinematografici e filosofici, quella incapacità di crescere e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni di cui una buona parte degli adulti risulta soffrire ai giorni nostri. Se, infatti, l’immaturità dei bambini e degli adolescenti non rappresenta un effettivo motivo di preoccupazione, ma anzi è ritenuta una precondizione essenziale per la loro crescita serena e compiuta, risulta più critica e allarmante la condizione di molti adulti che, pur non avendo più l’età biologica per essere definiti giovani, di fatto ne emulano gli atteggiamenti, partecipando a certi stili di consumo e assumendo codici di atteggiamenti similari (soprattutto nel linguaggio e nell’abbigliamento). L’invito dell’autore è quello di abbandonare la condizione di fanciullo come status ideale per fare i conti con la propria adultità più compiuta.
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Ultimo aggiornamento martedì, 9 dicembre 2014
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C’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti, cantava Jacques Brel nel 1967, ne La canzone dei vecchi amanti; da queste premesse parte l’avvincente saggio di Francesco Cataluccio che si configura come una spietata e lucida analisi della società odierna. L’autore stigmatizza, attraverso molteplici esempi letterari, cinematografici e filosofici, quella incapacità di crescere e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni di cui una buona parte degli adulti risulta soffrire ai giorni nostri. Se, infatti, l’immaturità dei bambini e degli adolescenti non rappresenta un effettivo motivo di preoccupazione, ma anzi è ritenuta una precondizione essenziale per la loro crescita serena e compiuta, risulta più critica e allarmante la condizione di molti adulti che, pur non avendo più l’età biologica per essere definiti giovani, di fatto ne emulano gli atteggiamenti, partecipando a certi stili di consumo e assumendo codici di atteggiamenti similari (soprattutto nel linguaggio e nell’abbigliamento). L’invito dell’autore è quello di abbandonare la condizione di fanciullo come status ideale per fare i conti con la propria adultità più compiuta.
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