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Il bosco di nessuno di voi

Copertina del libro

Presentazione del libro Il bosco di nessuno di voi, di Federico Pagliai. Milano, Fabbri, 2013

Giovedì 12 dicembre 2013, ore 17.00 - Biblioteca Forteguerriana

Interviene: Andrea Ottanelli
Sarà presente l'autore

Invito
(pdf, 104 Kb)

Un racconto velatamente autobiografico, che vede come protagonista un uomo arrivato ad un punto della sua vita caratterizzato da difficoltà affettive e solitudine. Quest’uomo ha davanti a sé un bosco (che l’autore intende come metafora della vita) in cui decide di entrare e dove, come in una favola, animali e piante gli parlano di sé e delle proprie storie, rivelando sentimenti e valori tipicamente umani che lo aiutano a capire il senso dell’esistenza e ad affrontarne le difficoltà. Il tutto sullo sfondo dell’Appennino tosco-emiliano.

Federico Pagliai è nato a La Lima, sulla Montagna Pistoiese, nel 1966. Montanino come i personaggi che animano le sue opere, ha scelto di continuare a vivere nei luoghi che gli hanno dato origine, tanto da intraprendere, nel 1985, una professione che gli consentisse di non abbandonarli per scendere in città. È diventato quindi infermiere e poi volontario del Soccorso alpino speleologico. La sua scelta vivere sui crinali dell’Appennino pistoiese non è un semplice atto di residenza ma un percorso di vita all'insegna della ricerca, dell'apprezzamento e della condivisione di quei valori semplici e genuini propri della cultura montanina. Una scelta tanto più significativa se si considera che avviene in un momento particolarmente difficile per il suo paese di origine. Proveniente da una famiglia operaia, durante l’infanzia l’autore ha infatti vissuto la lenta agonia e poi la chiusura della Cartiera Cini, fulcro industriale della zona, a cui tanta gente del posto aveva affidato il proprio futuro abbandonando i mestieri legati al bosco, ai campi, all’allevamento degli animali.
La predilezione per la vita di montagna si manifesta in Federico fin dalla giovane età. Nel periodo di più grande crisi vissuto da La Lima e dai suoi abitanti lui comincia ad allontanarsi dal paese e nelle sue escursioni solitarie conosce un mondo diverso da quello industriale in cui è nato e a cui abituato. Conosce boscaioli, fungai, contadini, pastori, intagliatori, scalpellini, bracconieri. Incontra gente semplice e fiera del proprio vivere su questa montagna povera. Viene in contatto con uomini, donne e bestie che conducono la propria esistenza in naturale simbiosi con i ritmi dettati dalle stagioni. Conosce un mondo di crinali, alberi, pietre, neve, funghi. In età adulta, prende l'abitudine di raccoglie su piccoli block notes spunti, idee, colpi di occhio, pennellate di gente e di posti. Ed è così, dall'elaborazione di queste fugaci impressioni appena annotate, che nascono i suoi libri: I miei crinali (2008), Rughe da salita (2011), Come un filo che pende (2011) e “Il bosco di nessuno di voi”.

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