Clausure e altre storie...
23 aprile 2022 - Art Corner
Inaugurazione sabato 23 aprile 2022 alle ore 17
Sergio traquandi ama le scienze matematiche, il rigore elegante della geometria, ma ama anche il calore delle 'cose'. All'interno di questo ossimoro l'artista si muove con disinvolta nonchalance, lasciandosi prendere ora dalla costruzione esatta di un modello matematico, ora dalla fascinazione del recupero funzionale di un oggetto abbandonato. Un contrasto solo apparentemente insanabile, però, perché in realtà l'opera di traquandi, proprio in questo contrasto, trova la sua ragion d'essere. L'incessante aggirarsi dell'artista intorno ai materiali di recupero dà forma e sostanza a un intervento che non esitiamo a definire 'politico', proprio perché la trasformazione degli oggetti assume piena consapevolezza nel tentativo di creare ipotesi di esistenza nuova. D'altra parte la geometria, come estremo tentativo di razionalizzazione, ci appare come l'altro piatto della bilancia, diverso ma complementare, teso a ricercare l'utopia progettuale, assoluta, dell'esistente. Due aspetti quindi, il recupero degli oggetti smessi e la costruzione geometrica, che si fondono in un 'unicum' che dà vita e senso all'arte di sergio traquandi. Un 'unicum' ideale. La geometria delle cose.
Sergio Traquandi, nato a San Giovanni Valdarno nel 1952, è attivo nel mondo dell’arte dalla fine degli anni sessanta quando, giovanissimo, partecipa, con altri amici, al collettivo dell’Arcicoda, che si ripromette, nel clima dell’epoca, di mettere l’arte al servizio della collettività. Negli anni seguenti si dedicherà, con sempre maggior attenzione, alla progettazione di eventi e installazioni che fondono in modo esemplare il carattere ‘politico’ con una stretta logica ambientale. Particolarmente significative, a questo proposito, le grandi sculture che segnano il territorio del comune di Cavriglia, e che raccontano la storia, attraverso i simboli, della vita e del lavoro di quelle genti. Nel 1974, a Suzzara, partecipa a "Arte e lavoro nell’arte" e nel 1976 a Parigi al 27° Salon de la Jeune Peinture, Musée du Luxembourg. Nello stesso anno in occasione della Biennale di Venezia partecipa a performance di pittura e suoni nelle piazze. Dagli anni ’80 ai ‘90 si occupa di grafica, di comunicazione sociale, "rimettendo mano"ai lavori creativi: sculture e gioielli; realizza performance e operazioni di Land Art, illustra anche libri che esporrà nelle città di Lucca, di Bologna e di Firenze. A San Giovanni, in questo periodo pandemico di Covid-19, Sergio, ideatore di eventi, ha inventato il "distanziometro": una striscia di un metro che permette, agganciandosi alle due estremità della fettuccia, di stare alla giusta distanza per evitare contagi. Una creazione semplice che il Comune di San Giovanni ha messo a disposizione dei bambini che si recano a scuola col "pedibus" (un servizio di accompagnamento a piedi), ottenendo così una fila di giovani alunni più ordinata e soprattutto in sicurezza.
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Ultimo aggiornamento mercoledì, 12 aprile 2023
23 aprile 2022 - Art Corner
Inaugurazione sabato 23 aprile 2022 alle ore 17
Sergio traquandi ama le scienze matematiche, il rigore elegante della geometria, ma ama anche il calore delle 'cose'. All'interno di questo ossimoro l'artista si muove con disinvolta nonchalance, lasciandosi prendere ora dalla costruzione esatta di un modello matematico, ora dalla fascinazione del recupero funzionale di un oggetto abbandonato. Un contrasto solo apparentemente insanabile, però, perché in realtà l'opera di traquandi, proprio in questo contrasto, trova la sua ragion d'essere. L'incessante aggirarsi dell'artista intorno ai materiali di recupero dà forma e sostanza a un intervento che non esitiamo a definire 'politico', proprio perché la trasformazione degli oggetti assume piena consapevolezza nel tentativo di creare ipotesi di esistenza nuova. D'altra parte la geometria, come estremo tentativo di razionalizzazione, ci appare come l'altro piatto della bilancia, diverso ma complementare, teso a ricercare l'utopia progettuale, assoluta, dell'esistente. Due aspetti quindi, il recupero degli oggetti smessi e la costruzione geometrica, che si fondono in un 'unicum' che dà vita e senso all'arte di sergio traquandi. Un 'unicum' ideale. La geometria delle cose.
Sergio Traquandi, nato a San Giovanni Valdarno nel 1952, è attivo nel mondo dell’arte dalla fine degli anni sessanta quando, giovanissimo, partecipa, con altri amici, al collettivo dell’Arcicoda, che si ripromette, nel clima dell’epoca, di mettere l’arte al servizio della collettività. Negli anni seguenti si dedicherà, con sempre maggior attenzione, alla progettazione di eventi e installazioni che fondono in modo esemplare il carattere ‘politico’ con una stretta logica ambientale. Particolarmente significative, a questo proposito, le grandi sculture che segnano il territorio del comune di Cavriglia, e che raccontano la storia, attraverso i simboli, della vita e del lavoro di quelle genti. Nel 1974, a Suzzara, partecipa a "Arte e lavoro nell’arte" e nel 1976 a Parigi al 27° Salon de la Jeune Peinture, Musée du Luxembourg. Nello stesso anno in occasione della Biennale di Venezia partecipa a performance di pittura e suoni nelle piazze. Dagli anni ’80 ai ‘90 si occupa di grafica, di comunicazione sociale, "rimettendo mano"ai lavori creativi: sculture e gioielli; realizza performance e operazioni di Land Art, illustra anche libri che esporrà nelle città di Lucca, di Bologna e di Firenze. A San Giovanni, in questo periodo pandemico di Covid-19, Sergio, ideatore di eventi, ha inventato il "distanziometro": una striscia di un metro che permette, agganciandosi alle due estremità della fettuccia, di stare alla giusta distanza per evitare contagi. Una creazione semplice che il Comune di San Giovanni ha messo a disposizione dei bambini che si recano a scuola col "pedibus" (un servizio di accompagnamento a piedi), ottenendo così una fila di giovani alunni più ordinata e soprattutto in sicurezza.
- Ultimo aggiornamento mercoledì, 12 aprile 2023