Buono, pulito e giusto
A dieci anni dalla prima versione di Buono, pulito e giusto e a trenta dalla nascita di Slow Food, Carlo Petrini esorta il lettore a farsi egli stesso eco-gastronomo, ad essere cittadino del mondo e protagonista di una grande rete internazionale che custodisca il pianeta mettendo il cibo al centro di un nuovo progetto di vita. Buono, pulito e giusto negli anni ha smesso di essere solo un titolo di libro ed è divenuto uno slogan, una visione del mondo che ha rovesciato gli stereotipi sul cibo, l’ambiente, la natura, l’agricoltura. Quindi, Buono, pulito e giusto deve essere il nostro cibo, piacevole, accessibile a tutti, prodotto con criteri di sostenibilità, nel rispetto dei diritti di chi lo produce e di chi ne fruisce.
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Ultimo aggiornamento venerdì, 20 ottobre 2017
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A dieci anni dalla prima versione di Buono, pulito e giusto e a trenta dalla nascita di Slow Food, Carlo Petrini esorta il lettore a farsi egli stesso eco-gastronomo, ad essere cittadino del mondo e protagonista di una grande rete internazionale che custodisca il pianeta mettendo il cibo al centro di un nuovo progetto di vita. Buono, pulito e giusto negli anni ha smesso di essere solo un titolo di libro ed è divenuto uno slogan, una visione del mondo che ha rovesciato gli stereotipi sul cibo, l’ambiente, la natura, l’agricoltura. Quindi, Buono, pulito e giusto deve essere il nostro cibo, piacevole, accessibile a tutti, prodotto con criteri di sostenibilità, nel rispetto dei diritti di chi lo produce e di chi ne fruisce.
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