Ambasciatori della bellezza
venerdì 13 dicembre 2024, ore 17 - Sala Manzini
Presentazione del libro Ambasciatori della bellezza di Federico Pagliai (Tarka, 2024)
Interviene Pia Benedetti
Sarà presente l'autore
Leo, Lido, Sauro, Pia, e ancora Sauro, ma conosciuto da tutti come Tubo, sono i protagonisti di cinque interviste attraverso le quali Federico Pagliai racconta la bellezza della montagna. Una montagna, l’Appennino, che è bella anche quando si presenta faticosa nella salita, quando è apparentemente ostile e impervia. E nel narrare questa bellezza Pagliai riporta i dialoghi con fedeltà lasciando intatte le parole dei narratori, anche quando sono scarne ed essenziali. Perché chi vive quotidianamente la montagna non usa fiumi di parole per narrarla, come fanno gli escursionisti desiderosi di raccontare a tutti la loro esperienza spesso temporanea, ma frasi semplici e sobrie da cui traspare tutto l’amore per i luoghi. Chi vive in montagna appartiene in qualche misura alla meraviglia che racconta e nello scorrere delle pagine del libro può capitare di avere la sensazione che sia proprio la montagna a narrare aneddoti e sussurrare storie e leggende.
Federico Pagliai è nato a La Lima, sulla Montagna pistoiese, nel 1966. Montanino come i personaggi dei suoi libri, ha scelto di continuare a vivere nei luoghi di origine tanto da intraprendere, nel 1985, una professione che gli consentisse di non abbandonarli per scendere in città. La sua scelta vivere sull’Appennino non è un semplice atto di residenza ma un percorso di vita all'insegna della ricerca, dell'apprezzamento e della condivisione di quei valori semplici e genuini propri della cultura montanina. Una scelta tanto più significativa se si considera che avviene in un momento particolarmente difficile per il suo paese di origine e in generale per tutta la montagna. È autore di libri di narrativa ambientati sull'Appennino o ispirati ai suoi personaggi, alle tradizioni, ai paesaggi: I miei crinali. Sedici colpi di pennato. Storie di uomini, animali e piante della nostra montagna (2008), Come un filo che pende e Rughe da salita (2011), Il bosco di nessuno di voi (2013), Storie di Stinchi e... contorni. Racconti eco-gastro-ironici (2016), Figlia della colpa (2017), Montanari indigesti. Effetti collaterali dell'andar per funghi (2018), La torrenta (2020), Dimoiare (2022).
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Ultimo aggiornamento lunedì, 30 settembre 2024
venerdì 13 dicembre 2024, ore 17 - Sala Manzini
Presentazione del libro Ambasciatori della bellezza di Federico Pagliai (Tarka, 2024)
Interviene Pia Benedetti
Sarà presente l'autore
Leo, Lido, Sauro, Pia, e ancora Sauro, ma conosciuto da tutti come Tubo, sono i protagonisti di cinque interviste attraverso le quali Federico Pagliai racconta la bellezza della montagna. Una montagna, l’Appennino, che è bella anche quando si presenta faticosa nella salita, quando è apparentemente ostile e impervia. E nel narrare questa bellezza Pagliai riporta i dialoghi con fedeltà lasciando intatte le parole dei narratori, anche quando sono scarne ed essenziali. Perché chi vive quotidianamente la montagna non usa fiumi di parole per narrarla, come fanno gli escursionisti desiderosi di raccontare a tutti la loro esperienza spesso temporanea, ma frasi semplici e sobrie da cui traspare tutto l’amore per i luoghi. Chi vive in montagna appartiene in qualche misura alla meraviglia che racconta e nello scorrere delle pagine del libro può capitare di avere la sensazione che sia proprio la montagna a narrare aneddoti e sussurrare storie e leggende.
Federico Pagliai è nato a La Lima, sulla Montagna pistoiese, nel 1966. Montanino come i personaggi dei suoi libri, ha scelto di continuare a vivere nei luoghi di origine tanto da intraprendere, nel 1985, una professione che gli consentisse di non abbandonarli per scendere in città. La sua scelta vivere sull’Appennino non è un semplice atto di residenza ma un percorso di vita all'insegna della ricerca, dell'apprezzamento e della condivisione di quei valori semplici e genuini propri della cultura montanina. Una scelta tanto più significativa se si considera che avviene in un momento particolarmente difficile per il suo paese di origine e in generale per tutta la montagna. È autore di libri di narrativa ambientati sull'Appennino o ispirati ai suoi personaggi, alle tradizioni, ai paesaggi: I miei crinali. Sedici colpi di pennato. Storie di uomini, animali e piante della nostra montagna (2008), Come un filo che pende e Rughe da salita (2011), Il bosco di nessuno di voi (2013), Storie di Stinchi e... contorni. Racconti eco-gastro-ironici (2016), Figlia della colpa (2017), Montanari indigesti. Effetti collaterali dell'andar per funghi (2018), La torrenta (2020), Dimoiare (2022).
- Ultimo aggiornamento lunedì, 30 settembre 2024