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Dialoghi sull'uomo 2017 - La cultura ci rende umani. Movimenti, diversità e scambi

 

 

Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura.

(Pier Paolo Pasolini)

 

L’ottava edizione dei Dialoghi sull’uomo è dedicata al tema della cultura, intesa nella sua pluralità di accezioni, come mezzo fondamentale nella formazione di una coscienza identitaria e collettiva. La cultura è infatti il miglior antidoto contro la violenza e la paura, un importante strumento che contribuisce all’ emancipazione individuale e comunitaria, che ci permette di pensare e di agire nel pieno rispetto della libertà individuale e collettiva. La tematica proposta evoca la nomina di Pistoia a Capitale Italiana della cultura, un importante riconoscimento nazionale che il programma di Dialoghi intende omaggiare, proponendo un ricco carnet di incontri con autori di profilo internazionale. Sempre in questo contesto è stato inserito il Premio internazionale Dialoghi sull’uomo, un importante riconoscimento che quest’anno viene conferito allo scrittore David Grossman, uno dei narratori contemporanei più importanti e autorevoli che ha sostenuto e promosso il dialogo tra culture diverse, impegnandosi soprattutto alla ricerca di una soluzione pacifica nella questione mediorientale. Ad aprire il festival di Dialoghi un’interessante mostra realizzata da un maestro della fotografia, Gianni Berengo Gardin, che propone, attraverso sessanta fotografie in bianco e nero, realizzate tra il 1957 e il 2009, immagini della società italiana, soffermandosi in particolare sulle feste popolari e le tradizioni antiche delle singole regioni. Ne esce così una sorta di atlante fotografico che raffigura un mondo popolato di giovani e anziani che sono “in festa” e celebrano, ognuno a modo loro, attraverso riti vecchi e nuovi, la propria storia e cultura.

 

 (versione pdf)

 

 

La bibliografia presenta i libri degli autori ospiti a Pistoia durante i giorni della manifestazione e testi di approfondimento sui temi discussi.

 

La cultura come esercizio critico

Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri.
(Antonio Gramsci)

 

La cultura affonda le proprie radici nel delicato e affascinante rapporto del maestro-allievo: chi trasmette il sapere e chi insegna all’altro? Secondo le parole dello scrittore Magris - che in questa occasione dialoga con uno dei suoi maestri, il poeta Biagio Marin - è un rapporto specialissimo che da millenni permette il passaggio del sapere e presuppone, da ambedue le parti, un forte esercizio di umiltà : Avere autentici maestri è una grande fortuna, ma è anche un merito, perché presuppone la capacità di saperli riconoscere e di sapere accettare il loro aiuto. Contestualizzando questo rapporto nella nostra comunità non possiamo ignorare le “nuove” parole che la società e la scuola, in particolare, ci propongono: percorsi formativi, certificazione delle competenze sono termini entrati oggi a pieno titolo nel lessico quotidiano; oggi tutto è considerato cultura, dal leggere libri a produrre vini, dal frequentare biblioteche all’assistere a festival letterari. Ma la cultura, come sostiene la Marzano, filosofa di fama internazionale e autrice di numerosi e fortunati libri, è qualcosa di diverso e di più profondo dal seguire dei processi globali che “producono cultura” esattamente come si producono le merci. Occorre andare più a fondo, alla ricerca di una forte capacità critica individuale che deve essere in grado di avere un proprio pensiero, camminare controcorrente e non appiattirsi sulle ideologie dominanti. L’esercizio creativo del pensiero critico è la sola cosa che può consentirci di comprendere i processi in corso oggi nel mondo, questa è anche la tesi proposta da Salvatore Settis che nella sua lezione inaugurale al festival dimostra come l’incuria che affligge i paesaggi e le opere d’arte sia un forte segnale di crisi sociale e culturale. Questa riflessione abbraccia anche il mondo delle immagini, come dimostra il lavoro e la mostra del fotografo Gianni Berengo Gardin, che auspica un ritorno alle origini, alla fotografia intesa come tempo lento e meditato, contrapposta alla velocità delle immagini a valanga e al tumulto provocato dai selfie.

 

Istantanee di Claudio Magris, La nave di Teseo, 2015

Non luogo a procedere di Claudio Magris, Garzanti, 2015

Alfabeti. Saggi di letteratura di Claudio Magris, Garzanti, 2008

Livelli di guardia. Note civili (2006-2011) di Claudio Magris, Garzanti, 2006

Parola e poesia di Biagio Marin, Lanterna, 1984

Poesie di Biagio Marin, a cura di Claudio Magris e Edda Serra, Garzanti, 1981

La passione ribelle di Paola Mastrocola, Laterza, 2017

L’amore prima di noi di Paola Mastrocola, Einaudi, 2016

L'anno che non caddero le foglie di Paola Mastrocola, Guanda, 2016

L’esercito delle cose inutili di Paola Mastrocola, Einaudi, 2015

Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare, di Paola Mastrocola, Guanda, 2011

La scuola raccontata di Paola Mastrocola, Guanda, 2004

L'amore che mi resta di Michela Marzano, Einaudi, 2017

Papà, mamma e gender di Michela Marzano, Utet, 2015

L' amore è tutto: è tutto ciò che so dell'amore di Michela Marzano, UTET, 2013

Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne di Michela Marzano, Mondadori, 2011

Gianni Berengo Gardin di Giampiero D'Angeli, [Kit multimediale] 2009

Gianni Berengo Gardin, Contrasto, 2005

 

 

 

La cultura come dialogo

Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura, è come un albero senza radici.

(Marcus Garvey)

 

Il dialogo è una parte centrale dell’idea stessa di cultura che serve a promuovere le relazioni umane e gli scambi interculturali. Ce lo testimonia una figura di grande spessore culturale, David Grossman, a cui è attribuito il Premio internazionale Dialoghi sull’uomo, che è si è fatto portavoce, attraverso i suoi libri, di una soluzione pacifica nella delicata questione mediorientale. Il libro – secondo lo scrittore – è dialogo e solo confrontandosi con razze e culture diverse dalle nostre (talvolta anche nemiche) possiamo metterci in contatto con la realtà più vera. Le migrazioni, gli spostamenti fra i vari continenti testimoniano una storia meticciata, capace di far dialogare criticamente il passato e il presente. Conoscere l’accaduto è il primo passo per conoscere il nostro presente: ce lo spiega, partendo da una citazione dello scrittore George Orwell (chi controlla il passato, controlla il presente) la professoressa e bizantinista di fama internazionale Silvia Ronchey. Anche la tesi proposta dallo storico francese Serge Gruzinski evoca il passato: è la storia più che la cultura, a renderci umani, una realtà globale, fatta di spostamenti, contaminazioni di idee, cose e tecnologie. Anche a tavola, in fondo, da almeno qualche millennio siamo tutti mescolati, come osservano gli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola: la gastronomia è divenuta frutto di migrazioni, mescolanze e prestiti. In questo scenario si inserisce la dieta mediterranea come una ricetta per vivere e mangiare insieme, fatta soprattutto di valori etici e sociali.

 

Mia, tua, nostra di David Grossman, Mondadori, 2016

La principessa del sole un racconto di David Grossman e Michal Rovner, Mondadori, 2015

Applausi a scena vuota di David Grossman, Mondadori, 2014

Caduto fuori dal tempo. Storia a più voci di David Grossman, Mondadori, 2013

A un cerbiatto somiglia il mio amore di David Grossman, Mondadori, 2008

La lingua speciale di Uri di David Grossman ; traduzione e adattamento di Bianca Pitzorno, Mondadori. 2007 ;

Con gli occhi del nemico, di David Grossman, Mondadori, 2007

La guerra che non si può vincere di David Grossman, Mondadori, 2003

Col corpo capisco di David Grossman, Mondadori, 2003

Qualcuno con cui correre, di David Grossman, Mondadori, 2001

Che tu sia per me il coltello, di David Grossman, Mondadori, 1999

Il libro della grammatica interiore, di David Grossman, Mondadori, 1992

Tempo senza scelte di Paolo Di Paolo, Einaudi, 2016

Una storia quasi solo d’amore, di Paolo Di Paolo, Feltrinelli, 2016

Mandami tanta vita, di Paolo di Paolo, Feltrinelli, 2013

Dove eravate tutti, di Paolo di Paolo, Feltrinelli, 2011

Senza sponda di Marco Aime, UTET, 2015

Tra i castagni dell'Appennino di Marco Aime, Utet, 2014

Gli africani siamo noi. Alle origini dell'uomo di Guido Barbujani, Laterza, 2016

Dilettanti. Quattro viaggi nei dintorni di Charles Darwin di Guido Barbujani, Sironi, 2004

Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d'Oriente di Silvia Ronchey, Tommaso Braccini, Einaudi, 2010

Il piacere di pensare. Conversazione con Silvia Ronchey di James Hillman, Rizzoli, 2013

Il guscio della tartaruga. Vite più che vere di persone illustri di Silvia Ronchey, Nottetempo 2009

Abbiamo ancora bisogno della storia? Il senso del passato nel mondo globalizzato di Serge Gruzinski, Cortina, 2016

Homo dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari di Marino Niola, Il Mulino, 2015

Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina di Marino Niola, Il mulino, 2009

La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita di Elisabetta Moro, Il mulino, 2014

L’enigma delle sirene. Due corpi, un nome di Elisabetta Moro, L’ancora, 2009

 

 

La cultura popolare

È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.

(Blaise Pascal)

 

Valutare l’impatto che i giornali, i dischi, la radio, il cinema e la televisione hanno avuto nella nostra società significa riflettere su una vera e propria rivoluzione che ha favorito l’accessibilità e la condivisione del sapere da parte delle classi più disagiate: infatti negli ultimi due secoli abbiamo assistito a nuovi scenari sociologici ed economici che dimostrano come il sapere sia diventato un prodotto di massa e la sottile differenza tra cultura alta e cultura bassa si stia sempre più assottigliando. Capire il ruolo che la cultura popolare assume oggi nella nostra collettività, sottoforma di intrattenimento, promozione sociale e personale, ci trasporta verso un futuro prossimo sempre più dominato dalle nuove tecnologie. Ce ne parla l’attore e regista Marco Paolini in una conferenza - lezione speciale dal suggestivo titolo Pistoia: Tecno-filò. Technology and me, in cui l’autore si confronta con il mondo dei social e delle innovazioni tecnologiche.

 

La cultura degli europei dal 1800 a oggi di Donald Sassoon, Rizzoli, 2008

Il mistero della Gioconda. La storia di un dipinto attraverso le immagini di Donald Sassoon, Rizzoli, 2006

Pensare e ripensare le migrazioni, a cura di Adelina Miranda e Amalia Signorelli, Sellerio, 2011

Cultura popolare e cultura di massa a cura di Amalia Signorelli, Grafo Edizioni, 1983

Gli album di Marco Paolini. Storie di certi italiani, regia di Giuseppe Baresi e Marco Paolini, Einaudi, 2005

I cani del gas di Marco Paolini, Einaudi, 2002

 

 La cultura come riscatto

Cultura significa anzitutto creare una coscienza civile, fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità. L’uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che è offesa alla sua dignità, alla sua coscienza. Altrimenti la cultura non serve a nulla.

(Oriana Fallaci)

 

La possibilità di fuoriuscire da situazioni di degrado, talvolta anche gravi, come miseria, emarginazione, galera, è offerta dalla cultura che, in questo caso, deve creare nell’individuo una diversa consapevolezza e far nascere la speranza di nuove possibilità o scenari di vita. Ne discute Edoardo Albinati, scrittore che da oltre vent’anni insegna nel penitenziario di Rebibbia ed è quindi testimone di questo processo. Anche le letture dell’attore e regista Toni Servillo, tratte da Se questo è un uomo e Il sistema periodico di Primo Levi, dopo trent’anni dalla sua morte, ci restituiscono in maniera semplice ed essenziale il senso e il ruolo fondamentale che la cultura ha nella vita di un uomo. Spesso, proprio nei momenti più terribili ed estremi della vita, l’individuo scopre di esistere e di esserci, grazie al suo patrimonio culturale. Un grande omaggio alla cultura e in particolare alla lettura è rappresentato dalla proiezione del film Fahrenheit 451 di François Truffaut, introdotta da Stefano Allovio, prevista per sabato 27 maggio ore 22.30 al Teatro Bolognini e dalla proiezione de Il ragazzo selvaggio, un film che porta ancora la firma di François Truffaut, introdotto da Adriano Favole, proiettato venerdì 26 maggio al Teatro Bolognini alle 22.30.

 

La scuola cattolica di Edoardo Albinati, Rizzoli, 2016

Oro colato di Edoardo Albinati, Fandango, 2014

Svenimenti di Edoardo Albinati, Fandango, 2010

Diciannove di Edoardo Albinati, Mondadori, 2004

Se questo è un uomo di Primo Levi, Einaudi, 1971

Il sistema periodico di Primo Levi, Einaudi, 1975

Interpretazione e creatività di Toni Servillo e Gianfranco Capitta, Laterza, 2008

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, Mondadori, 2000

Fahrenheit 451, adattamento teatrale a cura dell’autore di François Truffaut, Elliot, 2007

Fahrenheit 451 un film di François Truffaut (DVD 2003).

 

La cultura scientifica

Cultura non è leggere molto, né sapere molto: è conoscere molto.

(Fernando Pessoa)

 

L’importanza della cultura e ricerca scientifica è espressa dalla relazione del fisico del CERN Guido Tonelli, uno dei principali protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Fare un viaggio all’indietro nel tempo ci permette di scoprire e cercare un “non luogo” da cui tutto ha origine: la cultura diviene così uno straordinario strumento di evoluzione e di conoscenza. Ma, come sostiene il relatore Adriano Favole, la cultura ha dei limiti. Il viaggio all’indietro nel tempo ci riporta al mito di Prometeo, all’hybris umana, all’uomo che crede di poter modificare le leggi che regolano la vita del pianeta. Si apre quindi un dibattito di forte attualità, alla luce di nuove scoperte scientifiche, ad esempio nel campo delle tecnologie genetiche.

 

La nascita imperfetta delle cose di Guido Tonelli, Rizzoli, 2016

La bussola dell’antropologo. Orientarsi in un mare di culture di Adriano Favole, Laterza, 2015

Oceania. Isole di creatività culturale di Adriano Favole, Laterza, 2010

 

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