Biblioteca San Giorgio, Pistoia


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I verbi della San Giorgio.

 

Circolo Facilitatore "L'alfabeto delle relazioni": ABCD

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un po' educazione, un po' aiuto, un po' allenamento

a cura del prof. Pino De Sario (Scuola Facilitatori)

Biblioteca San Giorgio, Sala Bigongiari – ore 17.00-19.00

 

Calendario degli incontri

Giovedì 14 febbraio 2013: “La critica costruttiva”

Giovedì 28 febbraio 2013: “Diventare facilitatori”

Giovedì 21 marzo 2013: “Linguaggio del corpo esperto”

Giovedì 11 aprile 2013: “Umorismo e comicità, saper ridere”

 

Che cosa è un Circolo Facilitatore

Il Circolo facilitatore è un momento di gruppo in cui convergono i caratteri della lezione,dell’aiuto, della palestra pratica di nuove abilità relazionali ed emotive. Un laboratorio di apprendimento dei metodi della comunicazione interpersonale, della gestione costruttiva dei conflitti, della competenza emotiva, della gestione della negatività, dell’ascolto attivo, del potenziamento personale, della resilienza, dell’empowerment, dei metodi attivi, della critica costruttiva, della negoziazione e mediazione.

Chi è Pino De Sario 

Pino De Sario, psicologo sociale, specialista in facilitazione, insegna all’Università di Pisa “Strumenti di facilitazione nel conflitto”; esperto di gestione delle negatività, aiuta le organizzazioni nei casi di conflitti, malessere, resistenza al cambiamento, applicando il Metodo Antinegatività.

Ha pubblicato Professione facilitatore: le competenze chiave del consulente alle riunioni di lavoro e ai forum partecipati (Angeli, 2005), Il facilitatore dei gruppi: guida pratica per la facilitazione esperta in azienda e nel sociale (Angeli, 2006), La riunione che serve: metodi collaudati per incontri di lavoro a forte relazione, costruttivi e concreti (Angeli, 2008), Ecologia della comunicazione: tecniche per dialogare con efficacia, evitare malintesi e trasformare le negatività (Xenia, 2010), L'insegnante facilitatore: una nuova frontiera (La meridiana, 2011).

Tutti i libri di De Sario sono disponibili per il prestito presso la Biblioteca San Giorgio.

 

 

A, B, C, D...

A come Apprezzamento

Metodo. E’ una forma mirata di rinforzo che porta l’attenzione sugli aspetti positivi del comportamento altrui, gli aspetti buoni che già ci sono e che spesso non vediamo; chi lo riceve ne trae benefici e si sente riconosciuto e “visto”. Apprezzamento non è gratificazione o encomio (che richiamano retoriche formali e finte), bensì è una forma comunicativa genuina, basata sui fatti, non cerimoniosa, da agire con frequenza. L’Apprezzamento può essere svolto sia sul fare (per l’azione attuata e il lavoro prodotto) sia sulla persona (per le qualità messe in campo).

Prova. Offri almeno due apprezzamenti al giorno: piccoli, semplici, su piccole cose concrete, a scelta, a figli, genitori, fratelli, colleghi e amici. Apprezzare è voler bene.

 

B come Buon ascolto

Metodo. Il Buon ascolto si riferisce alla base attenta e rispettosa da offrire all’altro, agendo almeno le “cinque qualità pratiche” qui indicate:

1) lasciare spazio e tempo all’esposizione altrui;

2) evitare di interrompere;

3) dimostrare attenzione con lo sguardo e la postura;

4) incoraggiare l’altro ad aggiungere e spiegarsi meglio;

5) verificare la propria comprensione con il rimando o la parafrasi.

Prova. Ascolta almeno tre volte al giorno un amico, un collega, un cliente, cercando di agire tre delle cinque qualità pratiche. Dopo un mese puoi passare a cinque volte al giorno e via via dopo sei mesi ascoltare dieci volte al giorno, estendendo le tue capacità sull’intero ventaglio delle cinque qualità. Ascoltare è apprendere dall’altro.

 

C come Critica costruttiva

Metodo. E’ il metodo da attivare negli episodi negativi e critici, muovendo all’altro una critica che tenta di non distruggere. La critica è distruttiva se è generale (“sei sempre in ritardo”), se è sulla persona (“sei inaffidabile”), se è senza spiraglio (“con te non cambia niente”). La critica diventa costruttiva, invece, se è mirata e specifica (“il tuo ritardo di ieri mattina”), se è sul comportamento (“studi in maniera distratta”), se permette uno spiraglio (“ti chiedo”, “facciamo un accordo”). La Critica costruttiva è pur sempre una critica, ovvero agisce in casi di negatività, attivando in ognuno di noi il cosiddetto “cervello emotivo” che tende ad estremizzare e distruggere; occorre quindi moderarsi e contenersi nel proprio impeto distruttivo, mettendo delle “buone parole”.

Prova. Puoi iniziare allenando i “tre passi costruttivi”:

1) permesso;

2) mirare la critica (essere precisi, brevi e diretti);

3) proposta per  il futuro (nuovo accordo da fare).

 

D come Diventare facilitatori

Metodo. Facilitare vuol dire passare dal proprio minuto interesse ad un interesse più ampio e complesso, trasformando barriere, divisioni e negatività. Per “facilitazione esperta” si intende infatti quell’insieme di competenze sociali ed emotive da agire negli scambi interpersonali e professionali, con una “buona volontà” ad unire e non a dividere, per aumentare le risorse in gioco. E’ un facilitatore pratico l’adulto, il genitore, il lavoratore, il direttore che mira a queste nuove competenze sociali, lavorative ed affettive.

Prova. Impegnati partendo da te, a rigenerare e fronteggiare le difficoltà delle tue relazioni e gruppi, trasformando le fisiologiche negatività in comprensione e nuovi accordi. Facilitare è unirci, ben sapendo delle mille forze che ci dividono.

 

 

 

 

 

 

 

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