Washi tape
Con l’approssimarsi delle festività natalizie, cresce la voglia di ritagliarsi un po’ di tempo per abbellire la casa, decorare in modo originale i pacchetti regalo, dare un tocco di “estrosità” agli oggetti più comuni. Ma il tempo a disposizione è poco, e qualche volta non si dispone purtroppo delle necessarie abilità manuali per trasformare il nostro desiderio in realtà. Ecco che possono venirci in aiuto gli washi tape, i nastri adesivi nati in Giappone alcuni anni fa, che si stanno affermando prepotentemente sul mercato delle decorazioni fai-da-te anche in occidente.
Per chi ancora non li conoscesse affatto o non avesse un’idea completa delle infinite applicazioni che essi permettono, questo libro rappresenta un punto di non ritorno: impossibile non innamorarsi di questi nastrini dai colori vivaci e dalle decorazioni irresistibili, che si attaccano e staccano con facilità, possono essere tagliati a mano, senza l’uso delle forbici, possono creare effetti speciali grazie alla semi-trasparenza che ne permette la sovrapposizione, e soprattutto diventano superfici perfette per scritte e disegni con penne e pennarelli.
Quando diventerete più esperti, scoprirete anche l’esistenza di un’altra categoria di nastri decorativi: quella dei masking tape (vedi): altrettanto belli nelle fantasie, ma molto coprenti e realizzati in stoffa o materiale plastico spesso. Niente a che vedere con la leggiadra trasparenza degli washi veri e propri, che derivano la loro caratteristica più originale dall’uso della carta di riso.
Sul mercato ce ne sono una infinità, a prezzi economici e non: in generale l’alta qualità della carta e della decorazione richiede un tributo economico maggiore. Ma, come potrete vedere dal libro, un rotolino di washi potrà durarvi una vita intera, specie se vi creerete una collezione da cui attingere per le vostre decorazioni. Dunque, via libera alla vostra creatività, senza paura di sbagliare o di danneggiare gli oggetti su cui attaccare il nastro. Come ci ammonisce l’autrice di questo bellissimo libro, l’unico modo sbagliato di usare il washi tape è… non usarlo!
Maria Stella (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento sabato, 31 dicembre 2016
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Con l’approssimarsi delle festività natalizie, cresce la voglia di ritagliarsi un po’ di tempo per abbellire la casa, decorare in modo originale i pacchetti regalo, dare un tocco di “estrosità” agli oggetti più comuni. Ma il tempo a disposizione è poco, e qualche volta non si dispone purtroppo delle necessarie abilità manuali per trasformare il nostro desiderio in realtà. Ecco che possono venirci in aiuto gli washi tape, i nastri adesivi nati in Giappone alcuni anni fa, che si stanno affermando prepotentemente sul mercato delle decorazioni fai-da-te anche in occidente.
Per chi ancora non li conoscesse affatto o non avesse un’idea completa delle infinite applicazioni che essi permettono, questo libro rappresenta un punto di non ritorno: impossibile non innamorarsi di questi nastrini dai colori vivaci e dalle decorazioni irresistibili, che si attaccano e staccano con facilità, possono essere tagliati a mano, senza l’uso delle forbici, possono creare effetti speciali grazie alla semi-trasparenza che ne permette la sovrapposizione, e soprattutto diventano superfici perfette per scritte e disegni con penne e pennarelli.
Quando diventerete più esperti, scoprirete anche l’esistenza di un’altra categoria di nastri decorativi: quella dei masking tape (vedi): altrettanto belli nelle fantasie, ma molto coprenti e realizzati in stoffa o materiale plastico spesso. Niente a che vedere con la leggiadra trasparenza degli washi veri e propri, che derivano la loro caratteristica più originale dall’uso della carta di riso.
Sul mercato ce ne sono una infinità, a prezzi economici e non: in generale l’alta qualità della carta e della decorazione richiede un tributo economico maggiore. Ma, come potrete vedere dal libro, un rotolino di washi potrà durarvi una vita intera, specie se vi creerete una collezione da cui attingere per le vostre decorazioni. Dunque, via libera alla vostra creatività, senza paura di sbagliare o di danneggiare gli oggetti su cui attaccare il nastro. Come ci ammonisce l’autrice di questo bellissimo libro, l’unico modo sbagliato di usare il washi tape è… non usarlo!
Maria Stella (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento sabato, 31 dicembre 2016
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