Volersi male
Nicola Ghezzani, psicologo e psicoterapeuta, autore di numerosi saggi e articoli, scrive un interessante saggio sul “senso di colpa” che affligge e, in alcuni casi può mettere a repentaglio l’esistenza di un individuo: lo fa partendo dal concetto di sensibilità, una qualità umana elogiata all’unisono in ambito relazionale. Tuttavia quando la sensibilità diviene eccessiva, l’individuo può essere portato alla sofferenza, a sentirsi sempre in bilico tra inutili sensi di colpa. Si scatena così una serie concatenata di sensazioni negative (il senso di colpa genera depressione, attacchi di panico) che portano l’individuo a “volersi male”, a dipendere patologicamente da altre persone o da dipendenze del proprio carattere (come la nevrosi del “dovere”). Questo drammatico complesso di fattori è comune alle persone più di quanto noi pensiamo: il 30% degli esseri umani ha, infatti, provato sulla propria pelle delle tendenze masochistiche. L’esortazione dell’autore è quella di esercitare a pieno titolo il nostro diritto all’esistenza: molto belle sono infatti le pagine finali che chiariscono come l’aspirazione alla felicità sia un vero e proprio diritto che ciascuno di noi deve cercare di esercitare lungo la propria esistenza.
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Ultimo aggiornamento martedì, 22 settembre 2015
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Nicola Ghezzani, psicologo e psicoterapeuta, autore di numerosi saggi e articoli, scrive un interessante saggio sul “senso di colpa” che affligge e, in alcuni casi può mettere a repentaglio l’esistenza di un individuo: lo fa partendo dal concetto di sensibilità, una qualità umana elogiata all’unisono in ambito relazionale. Tuttavia quando la sensibilità diviene eccessiva, l’individuo può essere portato alla sofferenza, a sentirsi sempre in bilico tra inutili sensi di colpa. Si scatena così una serie concatenata di sensazioni negative (il senso di colpa genera depressione, attacchi di panico) che portano l’individuo a “volersi male”, a dipendere patologicamente da altre persone o da dipendenze del proprio carattere (come la nevrosi del “dovere”). Questo drammatico complesso di fattori è comune alle persone più di quanto noi pensiamo: il 30% degli esseri umani ha, infatti, provato sulla propria pelle delle tendenze masochistiche. L’esortazione dell’autore è quella di esercitare a pieno titolo il nostro diritto all’esistenza: molto belle sono infatti le pagine finali che chiariscono come l’aspirazione alla felicità sia un vero e proprio diritto che ciascuno di noi deve cercare di esercitare lungo la propria esistenza.
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