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Una volta è abbastanza

Giulia Ciarapica, conosciuta fino ad oggi per il manuale Book blogger. Scrivere di libri in rete: come, dove e perché, non è soltanto una blogger, ma collabora come giornalista per "Il Foglio" e "Il Messagero". 
In questo suo romanzo d'esordio, primo libro che fa parte di una triologia in fieri, l'autrice racconta la storia di due sorelle, Annetta e Giuliana, due donne capaci di infondere forza in maniera diversa. Lo sfondo è quello di Casette d’Ete, un perduto borgo dell’entroterra marchigiano, alla fine della seconda guerra mondiale, dove il desiderio di ricostruire e di ripartire si fa necessità concreta. Una delle fonti di ricchezza del piccolo paese è stata l'industria calzaturiera e proprio da questa le due sorelle muovono i primi passi per intraprendere un personale percorso di crescita economico. Lo compiono in maniera ineguale: il lavoro di Giuliana è segnato dall'operosità, dalla cura meticolosa, è il mastice che tiene incollata la suola della scarpa al terreno; quello di Annetta è contraddistinto dalla creatività, dall'inventiva, è la copertura e l'estetica della scarpa che attira l'occhio del possibile acquirente. Entrambe le protagoniste sono molto diverse: Annetta è l'eccentrica, la spavalda che sa fiutare le occasioni da non perdere; Giuliana è la timida, timorosa di uscire allo scoperto, bisognosa di rassicurazioni.
Al centro delle vicende, contraddistinte da un linguaggio realistico permeato su elementi di pura finzione letteraria, si erge la figura di un uomo non troppo alto di nome Valentino, che ha profondi occhi scuri e non si lascia intimidire da nessuno. Attirato all'inizio del romanzo dalla libertà e dall'indomita Annetta, finisce poi per innamorarsi e sposarsi con Giuliana, moglie fedele e devota, da cui nascono tre figli.
Il nucleo del romanzo - a mio parere - non risulta essere tanto nello svolgimento di questa storia d'amore, comune e forse anche un po' banale, ma nella linfa che i personaggi riescono ad esprimere, nella loro dinamicità nell'affrontare i cambiamenti che la storia impone loro, sullo sfondo di un'Italia degli anni Cinquanta che è stata capace di rialzarsi e di inventarsi qualcosa di nuovo. Un battesimo quello della Ciarapica da essere segnalato, se non altro per la sua capacità di unire insieme con sapienza e grazia di stile pezzi di storia collettiva a narrazioni segrete e intimistiche.

Carolina (Biblioteca San Giorgio)

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