Biblioteca San Giorgio, Pistoia


Salta i link dei verbi.

I verbi della San Giorgio.

Sei qui: Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita
 

Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita

 

Dall'autrice di Come mi batte forte il tuo cuore, un nuovo e bellissimo testo che ripercorre i segreti, le bugie, ma soprattutto le storie delle persone negli anni di piazza della Loggia.

Il precedente libro era dedicato alla memoria del padre e a ricucire la più profonda ferita della propria esistenza. Era il 28 maggio del 1980 infatti quando Benedetta Tobagi, a soli tre anni, assiste all’omicidio del padre Walter, giornalista di spicco del Corriere della sera. A ucciderlo è la brigata terrorista «XXVIII marzo», di cui facevano parte figli di famiglie della borghesia milanese. Alla figlia sono rimasti pochi ricordi personali, ma gli articoli e diari scritti da suo padre assumono una forte valenza mnemonica  e sociale. Decide di ricostruire la vita pubblica e privata del padre, partendo da un motto tratto dall’Etica di Spinoza, che già aveva guidato il suo lavoro di giornalista: humanas actiones non ridere, non lugere, necque detestari, sed intelligere (non bisogna deridere le azioni umane, né piangerle, nè disprezzarle, ma comprenderle). A guidare la sua inchiesta è la consapevolezza che quello che le è accaduto non è stata solo una vicenda personale, ma, ha cambiato l’assetto di una società che avrebbe potuto essere diversa, migliore, se il terrorismo non avesse agito così fortemente in quegli anni.

È sull'onda della stesso imperativo interiore che la Tobagi dedica stavolta le sue energie a un altro episodio chiave degli anni del terrorismo, una strage "impunita" accaduta solo sei anni prima.

Siamo in piazza della Loggia a Brescia, ed è in corso una manifestazione contro la recrudescenza degli atti di violenza fascista nella città,  quando durante le parole del sindacalista Franco Castrezzati viene fatta esplodere una bomba, nascosta in un cestino della spazzatura, provocando otto morti e centodue feriti. Dal giorno della strage viene conservato sotto vetro il manifesto del comitato antifascista con le sigle dei partiti e dei sindacati che hanno convocato la manifestazione; dopo la sentenza che nel 2010 ha assolto tutti gli indagati ci hanno affisso un cartello “In questo luogo il 28 maggio 1974 non è successo niente”.  Ma Benedetta Tobagi sa che non è così: nel 2007  incontra nello studio della trasmissione televisiva  LInfedele, in una puntata dedicata alle vittime degli attentati terroristici,  Manlio Milani, operaio bresciano e protagonista della manifestazione antifascista organizzata a Brescia, durante la quale ha perso sua moglie Livia. Da quel momento Benedetta  comincia a frequentare la sede della Casa della memoria di Brescia della quale Manlio è l'anima, nella sua veste di instancabile presidente dell'Associazione familiari delle vittime. Così, da un intenso rapporto di identificazione e da un passaggio generazionale condiviso nella "luce segreta della perseveranza", è nato questo commuovente libro: il ritratto di Livia e degli altri amici rimasti vittime dell'attentato si allarga pagina dopo pagina nel contesto della città percorsa da tensioni sociali e scontri ideologici, fino a dare vita a un affresco d'insieme della penisola degli anni Settanta.  Le umane speranze, la storia d'amore tra Manlio e Livia, suggellata dalla bellissima foto in cui il marito le solleva la testa dopo l'attentato, le amicizie tra i vari componenti del partito si ricompongono in un impianto storiografico veritiero descritto dalla Tobagi attraverso una voce lucida e coraggiosa, che invoca rigore storico contro le strumentalizzazioni del potere propagandistico.  

 

Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

Inserisci il tuo commento

Commenti

Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.

Feed RSS per i commenti in questa pagina | Feed RSS per tutti i commenti

 

Ad un clic da te