Biblioteca San Giorgio, Pistoia


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I verbi della San Giorgio.

 

Una linea verso l'infinito

particolare di una delle fotografie esposte

18 giugno - 12 luglio 2014 - Vetrine espositive

Brochure
(pdf, 1 Mb)

La mostra tenta di fermare – ma il verbo è incongruo – un frammento della ricerca artistica di Giorgio Ulivi. Vari pezzi, degli anni '90 e dei primi anni 2000, per descrivere il passaggio dal quadro dipinto al quadro "costruito", capace di superare i confini della tela tradizionale per proporre inusitate forme geometriche libere nello spazio e poi un dialogo formale e cromatico di materiali diversi, su un supporto che ingloba in sé la scrittura, nello stesso tempo sfondo ed elemento imprescindibile della composizione. Un frammento della produzione artistica che dà la misura delle coordinate entro cui questa ricerca si muove per variarle e riscriverle entro nuove dimensioni, insofferente delle costrizioni, del limite, assetata di nuovi spazi e nuove forme, oscillante tra pittura e plastica, tra colore e non colore, tra racconto e non racconto, tra musica e silenzio, tra stasi, dinamismo, geometrismo e libertà.

 

Giorgio Ulivi è nato a Vicopisano nel 1938. Dopo aver interrotto gli studi, lavora per alcuni anni in laboratori artigianali prendendo dimestichezza con quella manualità e gusto alla manipolazione dei materiali che saranno determinanti per la sua futura attività artistica. Riprende gli studi e nel 1964 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Firenze con il pittore futurista Primo Conti. Negli anni '70, la ricerca, motivo ricorrente del suo lavoro, lo porta a realizzare una serie di opere sulle "Geometrie impossibili", giocate tutte sull'ambiguità della costruzione dello spazio. Questo lavoro gli consentirà, in seguito, di indagare sui percorsi "Altri" dalla tradizione imposta dal Rinascimento. Nascono così i piani neri specchianti con prospettive ribaltate su piani falsati e aggettanti. Seguono una serie di opere su carta dove lo stesso risultato era ottenuto dividendo lo spazio con fasce parallele di colori, instradate su binari divergenti. Dagli anni '80 lavora sulla valenza "Struttura-Colore". Il lavoro di questi ultimi anni si scosta dalla superficie del quadro per indagare uno spazio più articolato e complesso. Dal 1980 al 1989 ha insegnato pittura all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Dal 1989 al 1990 all'Accademia di Bologna. Dal 1991 al 2001 insegna all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente si dedica a tempo pieno all’attività artistica. Vive e lavora a Pistoia.

 

Inaugurazione della mostra: sabato 21 giugno 2014, ore 17

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