Ubu incatenato, illustrato da Andrea Rauch
27 novembre - 5 dicembre 2018 - Spazio espositivo
Martedì 27 novembre, ore 17
Presentazione del libro e della mostra con le tavole originali tratte da Ubu incatenato di Alfred Jarry, illustrato da Andrea Rauch (Gallucci, 2018)
Saranno presenti Andrea Rauch e Andrea Mancini, drammaturgo e regista teatrale, vicepresidente del Collage de Pataphysique.
L'evento è realizzato in occasione della presentazione dell'opera di Andrea Rauch Opera Omnia Il polittico delle delizie, donata dall'artista alla biblioteca.
Ubu, gran dissacratore delle convenzioni, è personaggio 'scandaloso' perché appunto incapace di rispettare quello che il senso comune si aspetta. Padre Ubu, creatura pata e metafisica nata per il teatro, che scardina le convinzioni del pensare comune, anti-eroe completo che non finisce mai di stupire per la sua cialtroneria sempre attuale, uno degli archetipi della storia del teatro, da sempre è stato amato dai fuori dal coro della grafica e della scena teatrale.
Nell'Ubu incatenato, Padre Ubu - nel paese degli uomini liberi - medita di farsi schiavo per essere davvero libero. Sogna di avere una grossa palla attaccata al piede, robuste sbarre che lo tengano prigioniero, di imbarcarsi su una galera del sultano Solimano.
Solo incatenato potrà davvero essere libero. Ma la libertà del Padre Ubu è ancora il gioco paradossale degli opposti e il Padre è sempre fedele a se stesso e alla sua ingorda ventraglia, che è più grande della Terra e capace quindi di contenere e digerire tutto.
Ubu e la Madre si comportano ancora come burattini bizzosi. Travolgono tutto sul loro cammino, dicono e contraddicono. Prestano i loro servigi alla mite Eleuteria, al pavido Pisciaboccale, a Pisciachiaro, marchese di Granpré, caporale degli uomini liberi, ma cercano anche di sottomettere e travolgere tutti, di confinare la commedia nella trucida malinconia del paradosso. Padre Ubu sarà schiavo, la Madre cucirà pantofoline, ma saranno ancora gli impuniti gaglioffi che conosciamo, quelli capaci di piegare la libertà di tutti all’arbitrio dell’uno.
Andrea Rauch ha tradotto e illustrato precedentemente Ubu Re (Gallucci, 2017) e Ubu Cocu (1990)
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Ultimo aggiornamento martedì, 5 maggio 2020
27 novembre - 5 dicembre 2018 - Spazio espositivo
Martedì 27 novembre, ore 17
Presentazione del libro e della mostra con le tavole originali tratte da Ubu incatenato di Alfred Jarry, illustrato da Andrea Rauch (Gallucci, 2018)
Saranno presenti Andrea Rauch e Andrea Mancini, drammaturgo e regista teatrale, vicepresidente del Collage de Pataphysique.
L'evento è realizzato in occasione della presentazione dell'opera di Andrea Rauch Opera Omnia Il polittico delle delizie, donata dall'artista alla biblioteca.
Ubu, gran dissacratore delle convenzioni, è personaggio 'scandaloso' perché appunto incapace di rispettare quello che il senso comune si aspetta. Padre Ubu, creatura pata e metafisica nata per il teatro, che scardina le convinzioni del pensare comune, anti-eroe completo che non finisce mai di stupire per la sua cialtroneria sempre attuale, uno degli archetipi della storia del teatro, da sempre è stato amato dai fuori dal coro della grafica e della scena teatrale.
Nell'Ubu incatenato, Padre Ubu - nel paese degli uomini liberi - medita di farsi schiavo per essere davvero libero. Sogna di avere una grossa palla attaccata al piede, robuste sbarre che lo tengano prigioniero, di imbarcarsi su una galera del sultano Solimano.
Solo incatenato potrà davvero essere libero. Ma la libertà del Padre Ubu è ancora il gioco paradossale degli opposti e il Padre è sempre fedele a se stesso e alla sua ingorda ventraglia, che è più grande della Terra e capace quindi di contenere e digerire tutto.
Ubu e la Madre si comportano ancora come burattini bizzosi. Travolgono tutto sul loro cammino, dicono e contraddicono. Prestano i loro servigi alla mite Eleuteria, al pavido Pisciaboccale, a Pisciachiaro, marchese di Granpré, caporale degli uomini liberi, ma cercano anche di sottomettere e travolgere tutti, di confinare la commedia nella trucida malinconia del paradosso. Padre Ubu sarà schiavo, la Madre cucirà pantofoline, ma saranno ancora gli impuniti gaglioffi che conosciamo, quelli capaci di piegare la libertà di tutti all’arbitrio dell’uno.
Andrea Rauch ha tradotto e illustrato precedentemente Ubu Re (Gallucci, 2017) e Ubu Cocu (1990)
- Ultimo aggiornamento martedì, 5 maggio 2020