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Tre piani

 

Il romanzo descrive la vita di una palazzina borghese di Tel Aviv dove fuori tutto è ordine e decoro. I tre piani corrispondono ai tre livelli della psiche secondo Freud: in alto il Super-Io, severo giudice dei nostri desideri, sotto l'Io che cerca di conciliare i desideri con la realtà e in basso l'Es dove regnano solo egoismo e pulsioni rimosse. Per ogni piano c’è uno degli inquilini che racconta gli avvenimenti della propria vita e delle proprie giornate ad un interlocutore specifico, che non è il lettore, ma un ipotetico amico/congiunto del passato. Lo stile narrativo è molto particolare perché consente di essere catapultati e attratti inevitabilmente nella psiche dei tre narratori, le cui pulsioni, paure, rimorsi sono tratteggiate in modo così vivido da far percepire anche al lettore le stesse sensazioni. Al primo piano c’è Arnon, l’Es con le sue pulsioni primordiali e istintive. Al secondo Hani con le sue paure e la difficoltà di discernere tra fantasia e realtà (l’Io). Al terzo piano c’è Dvora, il Super Io, che impone di tener conto dell’effetto delle nostre azioni sulla società.

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