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Strade di polvere

 

Considerato il suo capolavoro, Strade di polvere è il romanzo con cui Rosetta Loy vince il Premio Campiello 1988. Le strade di polvere del titolo sono quelle abitualmente percorse dai personaggi del Monferrato, in Piemonte, in pieno Ottocento: la scrittrice tesse il ritratto di generazioni povere e campagnole, abituate a parlare un dialetto spurio, contaminato dal francese e a nutrirsi di polenta, frutta, pane e formaggio, nel continuo alternarsi delle stagioni e delle vicende umane, spesso tragiche e crudeli. La scrittrice ha una penna magica e suadente, che cattura il lettore come un incantesimo: pagina dopo pagina l’autrice ci fa seguire, con brevi pennellate storiche, le storie di uomini e donne, che già dai nomi odorano di tempi antichi, come la Luison, che non si è mai sposata, o il Gavriel, schiavo di un amore impossibile per una donna sposata Oltre al Campiello, il romanzo ha avuto diversi riconoscimenti: il Supercampiello, il Premio Viareggio, il Premio Città di Catanzaro e il Premio Rapallo.

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