Scolpitelo nel vostro cuore
Liliana Segre, nata a Milano in una famiglia ebraica, in seguito alla promulgazione delle leggi razziali del 1938, venne espulsa dalla scuola che frequentava. Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano centrale al campo di concentramento ad Auschwitz che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Liliana venne liberata il primo maggio 1945; dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz Liliana fu tra i 25 sopravvissuti. In questo libro la Segre ci parla di se stessa e degli orrori mai dimenticati, invitando i giovani a non dimenticare la tragedia della persecuzione razziale. Un libro da leggere e rileggere, che vuole essere un invito anche a non perdere mai la speranza e secondo le parole della Segre a camminare nella vita, una gamba davanti all’altra. Che la marcia che vi aspetta sia la marcia della vita.
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Ultimo aggiornamento venerdì, 3 gennaio 2020
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Liliana Segre, nata a Milano in una famiglia ebraica, in seguito alla promulgazione delle leggi razziali del 1938, venne espulsa dalla scuola che frequentava. Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano centrale al campo di concentramento ad Auschwitz che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Liliana venne liberata il primo maggio 1945; dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz Liliana fu tra i 25 sopravvissuti. In questo libro la Segre ci parla di se stessa e degli orrori mai dimenticati, invitando i giovani a non dimenticare la tragedia della persecuzione razziale. Un libro da leggere e rileggere, che vuole essere un invito anche a non perdere mai la speranza e secondo le parole della Segre a camminare nella vita, una gamba davanti all’altra. Che la marcia che vi aspetta sia la marcia della vita.
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