Sciacquati la bocca
Massimo Arcangeli, professore di Linguistica italiana presso l’Università di Cagliari, scrive uno studio serio e ironico sull’effettiva evoluzione - non sempre positiva -– subita dalla nostra lingua nel corso degli ultimi anni. In questo corposo volume l’autore raduna infatti pezzi di vario calibro e provenienza intorno ai “borborigmi” che giungono direttamente dalla pancia degli italiani. Prendendo atto che anche l’insulto è “una forma di civiltà”, Arcangeli studia come è stata utilizzata la parolaccia nel corso dei secoli fino ad arrivare fino a noi. Dal conteggio delle parolacce nei film agli scritti di Leonardo da Vinci, il volume prosegue fino ad arrivare alla nostra contemporaneità. La prima parte del testo è dedicata a informazioni, curiosità e origine di molte parole e di gesti di uso comune; la seconda parte ci offre una visione completa, chiara e di facile lettura della lingua italiana, degli stereotipi che spesso valicano i confini per venire distorti e ingigantiti, del sessismo che ha riempito pubblicità e slogan (non solo relativo a uomini e donne) e infine un’analisi della politica e delle varie forme utilizzate nell’Italia unita. L’intento dell’autore è comunque quello di mantenere alto il valore delle parole e del loro utilizzo, fornendo al lettore spunti di riflessione sulla storia del nostro linguaggio.
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Ultimo aggiornamento sabato, 1 febbraio 2020
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Massimo Arcangeli, professore di Linguistica italiana presso l’Università di Cagliari, scrive uno studio serio e ironico sull’effettiva evoluzione - non sempre positiva -– subita dalla nostra lingua nel corso degli ultimi anni. In questo corposo volume l’autore raduna infatti pezzi di vario calibro e provenienza intorno ai “borborigmi” che giungono direttamente dalla pancia degli italiani. Prendendo atto che anche l’insulto è “una forma di civiltà”, Arcangeli studia come è stata utilizzata la parolaccia nel corso dei secoli fino ad arrivare fino a noi. Dal conteggio delle parolacce nei film agli scritti di Leonardo da Vinci, il volume prosegue fino ad arrivare alla nostra contemporaneità. La prima parte del testo è dedicata a informazioni, curiosità e origine di molte parole e di gesti di uso comune; la seconda parte ci offre una visione completa, chiara e di facile lettura della lingua italiana, degli stereotipi che spesso valicano i confini per venire distorti e ingigantiti, del sessismo che ha riempito pubblicità e slogan (non solo relativo a uomini e donne) e infine un’analisi della politica e delle varie forme utilizzate nell’Italia unita. L’intento dell’autore è comunque quello di mantenere alto il valore delle parole e del loro utilizzo, fornendo al lettore spunti di riflessione sulla storia del nostro linguaggio.
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