(S)oggetti smarriti e altre apparizioni
Nulla può essere riportato indietro con la scrittura, ma tutto si può rendere esperibile.
(da Inventario di alcune cose perdute di Judith Schalansky)
In De l'Amour l'autore francese Stendhal ci parla di un ramoscello secco che, lasciato nelle miniere di salgemma di Salisburgo per due o tre mesi, si ricopre di splendidi cristalli tanto da non essere più riconoscibile come un naturale ramoscello. Al pari di questo, qualsiasi oggetto che ci circonda è suscettibile di ricevere investimenti di senso, sia negativi che positivi, di essere circondato da un'aura, di ricoprirsi di cristalli o di nuovo ritornare un semplice e nudo ramoscello. Nella nostra società siamo spesso oppressi da merci e cose; nonostante questo, quando smarriamo qualcosa, ci sentiamo spesso sbigottiti o confusi. Nei romanzi non è raro imbattersi in questo tipo di oggetti che si perdono, sono dati a pegno, rinascono sotto nuove sembianze, divenendo gusci esistenziali in cui la vita ha preso una forma per poi essere abbandonata oppure proseguita in altro modo. In questa rassegna, attratti dal potere evocativo e fantasmatico di tutto ciò che si perde, abbiamo tentato di raggruppare narrazioni sospese in un delicato equilibrio tra assenza e presenza, per permettere a ciascun lettore di seguire un filo rosso che segue ciò che sta ai margini, che viene perduto o rimosso; una marginalità che, in fondo, definisce l’anima di qualsiasi s(oggetto).
Il quaderno delle parole perdute di Pip Williams, Garzanti, 2021
Inventario di alcune cose perdute di Judith Schalansky, Nottetempo, 2020
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina, Piemme, 2020
Quello che si salva di Silvia Celani, Garzanti, 2020
Il museo delle promesse infrantedi Elizabethn Buchan, Nord, 2020
La collezionista di meraviglie di Valentina Cebeni, Garzanti, 2018
Dove ti ho perso di Ruth Hogan, Rizzoli, 2017
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile, Garzanti, 2016
La donna dal taccuino rosso di Antoine Laurain, Einaudi, 2015
Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov, Voland, 2014
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Ultimo aggiornamento giovedì, 2 febbraio 2023
Nulla può essere riportato indietro con la scrittura, ma tutto si può rendere esperibile.
(da Inventario di alcune cose perdute di Judith Schalansky)
In De l'Amour l'autore francese Stendhal ci parla di un ramoscello secco che, lasciato nelle miniere di salgemma di Salisburgo per due o tre mesi, si ricopre di splendidi cristalli tanto da non essere più riconoscibile come un naturale ramoscello. Al pari di questo, qualsiasi oggetto che ci circonda è suscettibile di ricevere investimenti di senso, sia negativi che positivi, di essere circondato da un'aura, di ricoprirsi di cristalli o di nuovo ritornare un semplice e nudo ramoscello. Nella nostra società siamo spesso oppressi da merci e cose; nonostante questo, quando smarriamo qualcosa, ci sentiamo spesso sbigottiti o confusi. Nei romanzi non è raro imbattersi in questo tipo di oggetti che si perdono, sono dati a pegno, rinascono sotto nuove sembianze, divenendo gusci esistenziali in cui la vita ha preso una forma per poi essere abbandonata oppure proseguita in altro modo. In questa rassegna, attratti dal potere evocativo e fantasmatico di tutto ciò che si perde, abbiamo tentato di raggruppare narrazioni sospese in un delicato equilibrio tra assenza e presenza, per permettere a ciascun lettore di seguire un filo rosso che segue ciò che sta ai margini, che viene perduto o rimosso; una marginalità che, in fondo, definisce l’anima di qualsiasi s(oggetto).
Il quaderno delle parole perdute di Pip Williams, Garzanti, 2021
Inventario di alcune cose perdute di Judith Schalansky, Nottetempo, 2020
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina, Piemme, 2020
Quello che si salva di Silvia Celani, Garzanti, 2020
Il museo delle promesse infrantedi Elizabethn Buchan, Nord, 2020
La collezionista di meraviglie di Valentina Cebeni, Garzanti, 2018
Dove ti ho perso di Ruth Hogan, Rizzoli, 2017
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile, Garzanti, 2016
La donna dal taccuino rosso di Antoine Laurain, Einaudi, 2015
Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov, Voland, 2014
- Ultimo aggiornamento giovedì, 2 febbraio 2023