Ruggine e ossa
Ruggine e ossa è la raccolta di racconti con cui nel 2005 il canadese Craig Davidson si è tolto la maschera di Patrick Lestewka (lo pseudonimo dello scrittore di genere horror dietro il quale si era finora nascosto) rivelando un grandissimo talento a tutto tondo. Il libro custodisce al suo interno otto racconti crudi e diretti. Pugili che hanno le mani frantumate, ma non più di quanto lo sia la loro anima; genitori allo sbando che proiettano le loro aspettative sul successo dei loro figli; allevatori di cani da combattimento che mescolano cinismo e apprensione; una addestratrice di orche per esibizioni che rimane vittima di un incidente spaventoso; sessuomani alle prese con il peso distruttivo delle loro dipendenze... Non solo ruggine e ossa (un riferimento al primo dei due racconti che al suo interno sono dedicati al pugilato), ma anche sudore, sangue, dosi amarissime di sconforto ma anche il coraggio di bere l'amaro calice fino all'ultima goccia. La scrittura di Davidson è affilata, chirurgica, non gira mai intorno alle questioni, va dritto al punto e affonda il colpo con decisione, così l'emozione che il libro scatena è quello di guarda in faccia questi antieroi, alle prese con la disperazione di tutti i giorni. Davidson scrive senza indugiare in psicologismi, scendendo a fondo nella descrizione minuta delle loro esistenze, fino alla nominazione dei più minuscoli ossicini che si frantumano nelle mani di un pugile al momento dell'impatto, fino al dosaggio esatto delle sostanze necessarie per rimarginare le ferite e rimettere in piedi un cane mezzo sbranato per il suo prossimo assalto, dovesse anche costargli la vita.
Un libro che nasconde però, in profondità, assai sotto la scorza dura e resistente del cinismo, inattese tenerezze e un enorme desiderio d'amore inespresso. Lo stesso che ha intuito il regista Jacques Audiard, che da due di questi racconti ha tratto il suo Un sapore di ruggine e ossa, con Marion Cotillard e Matthias Schoenaerts.
«Dopo aver lavorato a Il profeta - un film chiuso, senza luce e senza donne - covavo il desiderio di girare una storia d’amore. Quando ho scoperto il libro di Craig Davidson, ho capito che poteva servirmi a contestualizzare questo desiderio… C’è qualcosa di veramente coinvolgente nella sua raccolta di racconti: il quadro di un mondo vacillante, all’interno del quale dei percorsi individuali, dei destini semplici, si trovano enfatizzati dal dramma e dagli eventi. Una rappresentazione degli Stati Uniti come un universo razionale dove i corpi lottano per procurarsi un loro spazio, per tentare di stravolgere il destino che gli è stato riservato. [...] La forza e la brutalità del racconto, la volontà che i personaggi vengano sublimati dal dramma e dal melodramma, vengono direttamente da lì… Grazie alle storie e agli ambienti descritti da Davidson, ho potuto realizzare un film pieno di luce e sentimento»
Martino (bibliotecario, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento lunedì, 11 settembre 2017
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Ruggine e ossa è la raccolta di racconti con cui nel 2005 il canadese Craig Davidson si è tolto la maschera di Patrick Lestewka (lo pseudonimo dello scrittore di genere horror dietro il quale si era finora nascosto) rivelando un grandissimo talento a tutto tondo. Il libro custodisce al suo interno otto racconti crudi e diretti. Pugili che hanno le mani frantumate, ma non più di quanto lo sia la loro anima; genitori allo sbando che proiettano le loro aspettative sul successo dei loro figli; allevatori di cani da combattimento che mescolano cinismo e apprensione; una addestratrice di orche per esibizioni che rimane vittima di un incidente spaventoso; sessuomani alle prese con il peso distruttivo delle loro dipendenze... Non solo ruggine e ossa (un riferimento al primo dei due racconti che al suo interno sono dedicati al pugilato), ma anche sudore, sangue, dosi amarissime di sconforto ma anche il coraggio di bere l'amaro calice fino all'ultima goccia. La scrittura di Davidson è affilata, chirurgica, non gira mai intorno alle questioni, va dritto al punto e affonda il colpo con decisione, così l'emozione che il libro scatena è quello di guarda in faccia questi antieroi, alle prese con la disperazione di tutti i giorni. Davidson scrive senza indugiare in psicologismi, scendendo a fondo nella descrizione minuta delle loro esistenze, fino alla nominazione dei più minuscoli ossicini che si frantumano nelle mani di un pugile al momento dell'impatto, fino al dosaggio esatto delle sostanze necessarie per rimarginare le ferite e rimettere in piedi un cane mezzo sbranato per il suo prossimo assalto, dovesse anche costargli la vita.
Un libro che nasconde però, in profondità, assai sotto la scorza dura e resistente del cinismo, inattese tenerezze e un enorme desiderio d'amore inespresso. Lo stesso che ha intuito il regista Jacques Audiard, che da due di questi racconti ha tratto il suo Un sapore di ruggine e ossa, con Marion Cotillard e Matthias Schoenaerts.
«Dopo aver lavorato a Il profeta - un film chiuso, senza luce e senza donne - covavo il desiderio di girare una storia d’amore. Quando ho scoperto il libro di Craig Davidson, ho capito che poteva servirmi a contestualizzare questo desiderio… C’è qualcosa di veramente coinvolgente nella sua raccolta di racconti: il quadro di un mondo vacillante, all’interno del quale dei percorsi individuali, dei destini semplici, si trovano enfatizzati dal dramma e dagli eventi. Una rappresentazione degli Stati Uniti come un universo razionale dove i corpi lottano per procurarsi un loro spazio, per tentare di stravolgere il destino che gli è stato riservato. [...] La forza e la brutalità del racconto, la volontà che i personaggi vengano sublimati dal dramma e dal melodramma, vengono direttamente da lì… Grazie alle storie e agli ambienti descritti da Davidson, ho potuto realizzare un film pieno di luce e sentimento»
Martino (bibliotecario, Biblioteca San Giorgio)
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