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Ritratti dell'infanzia violata

 

10 giugno-31 luglio 2016, Art Corner

Mostra fotografica di Pino Bertelli

Inaugurazione venerdì 10 giugno, ore 17 - Saletta Bigongiari

Durante l'incontro con l'autore si terrà la proiezione dell’intero lavoro relativo alla mostra "Ritratti dell'infanzia violata", una selezione della quale è esposta nell'Art Corner.

Per la copertina della mostra è stata scelta l'immagine fotografica "Nostra bambina delle lacrime", il ritratto fotografico di un'orfana del Burkina Faso.
Così  l'Autore ci racconta a proposito di questa immagine:

"Nostra bambina delle lacrime" è il ritratto fotografico di un’orfana del Burkina Faso (i genitori erano morti per fame, sete e malaria, in un posto dove il chinino costava un dollaro), e rifiutava di cantare la messa in una chiesa nel deserto… forse era stonata!, pensavo!… forse le piaceva cantare sola e non in coro!… Teneva nelle mani un po’ di caramelle che le avevano “gettato” dal pullman alcuni “fedeli” e che non mangiava… stava schiacciata dietro il muro della chiesa… sul rosso del tramonto e un cane rognoso le leccava le croste dei “ginocchi”.
Le ho parlato in toscano stretto e lei mi ha risposto qualche cosa in swahili… ci siamo compresi subito… e ci siamo allontanati dall’odore dell’incenso.

Le chiese quando sono gremite di persone dabbene che pregano la salvezza dell’umanità in cambio del paradiso per loro anime morte… possono fare paura (proprio come le sedi dei partiti e la corda del boia di Londra) … così le ho dato un sorso d’acqua del pozzo con le mani, le ho accarezzato i capelli sporchi di polvere e fango, ho alzato la fotocamera verso la sua perduta infanzia e due lente lacrime le hanno rigato il viso di bellezza… poi mi ha abbracciato e regalato una caramella… di quelle alla menta… ho acceso il sigaro all’anice, l’ho presa in braccio e all’ombra di un cespuglio di acacia le ho intonato malamente “Bellaciao”… le ho detto (sempre in dialetto toscano) che mia madre mi cantava questa canzone per farmi addormentare… si è messa a ridere… mi ha tirato un po’ la barba ed è scappata con il cane verso la savana… là dove finisce il deserto e comincia il cielo… si chiamava Alma… forse un giorno la ritroverò da qualche parte (o solo in sogno) che grida: “l’amore, come la libertà, non si concede, ci si prende!”
(Pino Bertelli)


Pino Bertelli è giornalista, fotografo di strada, film-maker, critico di cinema e figura di riferimento del neosituazionismo italiano. I suoi lavori sono elaborati sui temi della diversità, della libertà, dell'emarginazione, dell'amore dell’uomo per l’uomo e per la difesa del Pianeta Azzurro come utopia possibile.Nel 1993, il regista tedesco Jargen Czwienk, ha girato il film-documentario sulla vita politica e l'opera fotografica di Pino Bertelli dal titolo "Fotografare con i piedi".  Il regista Bruno Tramontano ha realizzato il cortometraggio "Adoro solo l'oscurità e le ombre", tratto dal suo libro "Cinema della diversità 1895-1987: storie di svantaggio sul telo bianco. Mascheramento, mercificazione, autenticità".Il pittore Fiormario Cilvini ha illustrato lo stesso testo in una cartella di 18 disegni a colori e in scultura: Gli scritti di Bertelli sono tradotti in diverse lingue. Nel 1997 i suoi ritratti pasoliniani di fotografia di strada sono stati esposti (unico fotografo) nella mostra "Le figure delle passioni", a Villa Pacchiani (Santa Croce sull'Arno). Pier Paolo Pasolini, amico e maestro, gli ha regalato la prima macchina fotografica quando aveva quindici anni.E’ direttore responsabile della rivista di critica radicale Tracce e del giornale online Stile Libero. Ha diretto la regia del documentario "Franco Leggio, un anarchico di Ragusa" (2006), proiettato in anteprima in occasione dei trent’anni di "Sicilia libertari".
Nel 1999 gli è stato conferito il Premio Castiglioncello per la fotografia. Nel 2004 ha ricevuto il Premio Internazionale Orvieto, per il miglior libro di reportage: Chernobyl. Ritratti dall’infanzia contaminata. I suoi fotoritratti di strada si trovano in gallerie internazionali, musei e collezioni private. Un'antologia delle sue fotografie si trova presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.L'opera  "Nostra bambina delle guerre. Avete fatto un deserto di morti e l'avete chiamato pace!" è stata esposta alla  Biennale di Venezia del 2011.

 

 

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