Ricomincio da te
L'autore, un informatico trentasettenne di Valencia, ha auto-pubblicato il suo primo romanzo, "accompagnandolo" e presentandolo personalmente nelle librerie delle sue città; in poche settimane, grazie al passaparola, i club di lettura e social-network è riuscito a far conoscere il suo romanzo al pubblico, tanto che le case editrici si sono interessate a lui.
Ricomincio da te è un libro che racconta la storia di un uomo qualunque; il protagonista, senza un nome proprio, come a voler marcare il suo essere uno qualunque di noi, ha apparentemente una vita appagante e felice: un impiego in una società di software, una bella moglie, Rebe, un figlio piccolo, colleghi, suoceri, genitori, con cui trascorrere il tempo; ma le sue relazioni sono marginali, vuote, la vita famigliare è oramai ridotta a monosillabi di saluti mattutini e serali. Così, fin dalle prime pagine del romanzo, si avverte l'insoddisfazione completa del protagonista che, sia per la mancanza di tempo, perché viviamo in una società sempre più frenetica e che ci impone ritmi serrati, sia per la mancanza di reale desiderio e di slancio verso la sua famiglia, non riesce più a "sentirsi" e si lascia passivamente condurre dal destino. L'evoluzione, infatti, nella sua vita avverrà solo grazie ad una serie di circostanze che sfuggono più al suo controllo, piuttosto che a deliberate scelte di vita. Tuttavia, il cambiamento porta il protagonista a fare un passo indietro e a riappropiarsi dei propri sogni, dei propri desideri, a scovare un orizzonte dove la dimensione della felicità è ancora possibile. Lo scrittore riesce perfettamente a esprimere tali stati d'animo, a descrivere in modo realistico il male dell'uomo moderno, a dipingere situazioni nelle quali il lettore può, almeno in parte, identificarsi, come l'incapacità di compiere dellle scelte per paura di sbagliare, la noia e la ripetitività del lavoro, la routine delle relazioni umane, l'assuefazione a un rapporto di coppia routinario e piatto. Eppure è possibile cambiare le cose: e proprio su questa possibilità, proprio su questa certezza, affonda le sue radici e si conclude la storia del protagonista. "Quando le cose non vanno come speriamo, ci intestardiamo a cambiare le persone mentre l'unica soluzione utile è cambiare la storia".
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento sabato, 1 febbraio 2014
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L'autore, un informatico trentasettenne di Valencia, ha auto-pubblicato il suo primo romanzo, "accompagnandolo" e presentandolo personalmente nelle librerie delle sue città; in poche settimane, grazie al passaparola, i club di lettura e social-network è riuscito a far conoscere il suo romanzo al pubblico, tanto che le case editrici si sono interessate a lui.
Ricomincio da te è un libro che racconta la storia di un uomo qualunque; il protagonista, senza un nome proprio, come a voler marcare il suo essere uno qualunque di noi, ha apparentemente una vita appagante e felice: un impiego in una società di software, una bella moglie, Rebe, un figlio piccolo, colleghi, suoceri, genitori, con cui trascorrere il tempo; ma le sue relazioni sono marginali, vuote, la vita famigliare è oramai ridotta a monosillabi di saluti mattutini e serali. Così, fin dalle prime pagine del romanzo, si avverte l'insoddisfazione completa del protagonista che, sia per la mancanza di tempo, perché viviamo in una società sempre più frenetica e che ci impone ritmi serrati, sia per la mancanza di reale desiderio e di slancio verso la sua famiglia, non riesce più a "sentirsi" e si lascia passivamente condurre dal destino. L'evoluzione, infatti, nella sua vita avverrà solo grazie ad una serie di circostanze che sfuggono più al suo controllo, piuttosto che a deliberate scelte di vita. Tuttavia, il cambiamento porta il protagonista a fare un passo indietro e a riappropiarsi dei propri sogni, dei propri desideri, a scovare un orizzonte dove la dimensione della felicità è ancora possibile. Lo scrittore riesce perfettamente a esprimere tali stati d'animo, a descrivere in modo realistico il male dell'uomo moderno, a dipingere situazioni nelle quali il lettore può, almeno in parte, identificarsi, come l'incapacità di compiere dellle scelte per paura di sbagliare, la noia e la ripetitività del lavoro, la routine delle relazioni umane, l'assuefazione a un rapporto di coppia routinario e piatto. Eppure è possibile cambiare le cose: e proprio su questa possibilità, proprio su questa certezza, affonda le sue radici e si conclude la storia del protagonista. "Quando le cose non vanno come speriamo, ci intestardiamo a cambiare le persone mentre l'unica soluzione utile è cambiare la storia".
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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