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Rico il coraggioso

Luisa Mattia vince il Premio Ceppo per l’Infanzia e l’Adolescenza perché si confronta con differenti temi e generi della letteratura per ragazzi con equilibrio e costante passione civile, declinata in storie che raccontano la realtà contemporanea ma anche momenti cruciali della storia d’Italia. Ne è un esempio il suo ultimo libro, edito da Solferino, Rico il coraggioso, ambientato nel 1849, nel pieno dell’assedio alla Repubblica Romana, al quale la Giuria Letteraria assegna una nota di merito perché stimola i ragazzi a entrare nel vivo dell’intreccio, nelle caratterizzazioni dei personaggi. Il romanzo affronta il tema della solitudine e di come talvolta occorra ai ragazzi diventare genitori di sé stessi. Come lei stessa afferma, la sua scrittura “obbliga a un continuo domandare, a una costante attenzione all’altro, alla ricerca ostinata di empatia, alla collezione metodica di minuscoli segnali di comunicazione, alla disponibilità ad imparare, a cambiare, a non giudicare”. Lo scrive nella sua Ceppo Ragazzi Lecture 2020, "Libertà per i pensieri e l’immaginazione". Come spesso accade nella sua scrittura narrativa, Luisa Mattia ricorre anche a fonti, foto, film, memorie personali e non solo, in una costante tensione dialettica ed empatica con il proprio lettore: “Cogliere emozioni, intuire dolori e gioie, immaginare relazioni tra le persone, contatti, disamori, amicizie, conflitti, incontri e distacchi è il lievito di ogni incontro con la lettura, con il cinema, con il teatro, con la finzione che racconta la realtà e la rende più trasparente, più comprensibile e, alla fine, modificabile”.

L’approccio di Luisa Mattia al mondo dei ragazzi è generoso e lucido, ben documentato da storie come E poi diventai farfalla, dove Fiamma racconta l’anno in cui compie 14 anni: il dolore per la separazione dei genitori, la saggezza del nonno, i primi amori, il senso di pace portato dal perdono; o come La scelta, dove Antonio, quattordicenne che vive in un quartiere di Palermo, ha un’ammirazione sconfinata per il fratello maggiore Pedro, con il quale finisce per scontrarsi a causa dei suoi legami con la mafia. Anche Ti chiami lupo gentile affronta temi scottanti: Claudio insieme agli amici aiuta spesso il padre a imporre il pizzo ai commercianti, spaventandoli e bruciando i loro negozi, ma quando un bambino viene rapito si ribella e decide di dare un corso diverso alla propria vita. Dedicato sempre al mondo complesso e delicato dei sentimenti dei ragazzi ma in relazione alle condizioni dei migranti è il libro La felicità è appesa ai sogni: 10 racconti di lotta per trovare ciascuno la propria identità, il proprio posto, in un paese non natio. Alla condizione, così diffusa tra i ragazzi, della solitudine (reale, immaginata, temuta, ma forse anche in alcuni casi desiderata) Mattia ha dedicato romanzi come "Il ritorno di Achille" (Piemme, 2017), dove Achel, figlio misconosciuto del mitico guerriero, conquista il suo spazio con coraggiosa ostinazione ma “in una solitudine evidente”. E solo è anche Benni che, nel libro Hemingway e il ragazzo che suonava la tromba, “si lascia sedurre dal fascino della Prima guerra mondiale e affronta la trincea con l’ingenuità e la passione che distingue gli adolescenti”. Accanto alla solitudine – che è una delle sei parole chiave della Lettura, insieme a animali, solidarietà, bullismo, crescita e identità – c’è nella scrittura di Mattia sempre una profonda fiducia nei legami che possono instaurarsi tra umani, e tra questi e gli animali, come accade nella trilogia dedicata a Merlino (vedi) e al rapporto del giovanissimo futuro mago col cavallo Amado “fatto di silenzi e di tenerezza, di azione e determinazione”.

 

Il sito del Premio Letterario Internazionale Ceppo Pistoia

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