Respiro corto
Carlotto ci ha abituato negli anni al "noir sociale", ovvero a quel romanzo che indaga e ritrae la criminalità italiana nel suo sviluppo e trasformazione. In Respiro corto l'autore ci racconta i metodi della mafia finanziaria internazionale, del suo agire attraverso esperti laureati e con tutte le credenziali per governare i grandi processi della mafia internazionale. I protagonisti questa volta sono quattro giovani, tre uomini e una donna, colti, intelligenti, spregiudicati, crudeli. Si sono conosciuti durante il corso di laurea in economia in un'università inglese, si sono capiti al volo e hanno deciso di fondare una società sul modello del "tutti per uno, uno per tutti". Gli intenti che li fanno muovere non sono nobili, va da sé.
A Massimo Carlotto, va riconosciuto il merito della straordinaria documentazione che sottende alla costruzione della trama, talmente verosimile da sembrare di leggere atti giudiziari sulla criminalità organizzata internazionale.
I lettori non si aspettino, in quest'ultima opera, di incontrare un personaggio chiave, quello che cattura l'attenzione del lettore e non lo lascia fino alla fine, su modello della serie dell'Alligatore e dei romanzi con protagonista Pellegrini. I quattro protagonisti sono intercambiabili.
La città che fa da sfondo all'azione è Marsiglia, forse in omaggio a Izzo.
L'intreccio è complesso, ben strutturato, denso di azione, senza tempi morti né occasioni di riflessioni. Quelle si fanno alla fine.
Susanna Daniele (scrittrice, Associazione Amici del giallo)
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Ultimo aggiornamento giovedì, 27 febbraio 2014
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Carlotto ci ha abituato negli anni al "noir sociale", ovvero a quel romanzo che indaga e ritrae la criminalità italiana nel suo sviluppo e trasformazione. In Respiro corto l'autore ci racconta i metodi della mafia finanziaria internazionale, del suo agire attraverso esperti laureati e con tutte le credenziali per governare i grandi processi della mafia internazionale. I protagonisti questa volta sono quattro giovani, tre uomini e una donna, colti, intelligenti, spregiudicati, crudeli. Si sono conosciuti durante il corso di laurea in economia in un'università inglese, si sono capiti al volo e hanno deciso di fondare una società sul modello del "tutti per uno, uno per tutti". Gli intenti che li fanno muovere non sono nobili, va da sé.
A Massimo Carlotto, va riconosciuto il merito della straordinaria documentazione che sottende alla costruzione della trama, talmente verosimile da sembrare di leggere atti giudiziari sulla criminalità organizzata internazionale.
I lettori non si aspettino, in quest'ultima opera, di incontrare un personaggio chiave, quello che cattura l'attenzione del lettore e non lo lascia fino alla fine, su modello della serie dell'Alligatore e dei romanzi con protagonista Pellegrini. I quattro protagonisti sono intercambiabili.
La città che fa da sfondo all'azione è Marsiglia, forse in omaggio a Izzo.
L'intreccio è complesso, ben strutturato, denso di azione, senza tempi morti né occasioni di riflessioni. Quelle si fanno alla fine.
Susanna Daniele (scrittrice, Associazione Amici del giallo)
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