Resa dei conti
Resa dei conti si apre con una scena che sembra tratta da un film. Piovono false dracme sulla folla assiepata in Piazza Sintagma per festeggiare la fine dell'anno 2013. Piovono anche lire italiane e pesetas. Eh sì, perché i tre paesi sudeuropei stanno per abbandonare l'euro per ritornare alle loro vecchie monete nazionali. Seguono scontri fra cortei di vecchi e di giovani, entrambi depauperati di qualcosa.
Il legame con la storia della Grecia e l'attualità della situazione economico-politica non è mai episodico e casuale nei romanzi di Markaris e non è un artificio per “attualizzare” il romanzo di genere. Al contrario, è l'asse portante della narrativa dello scrittore greco; basta leggere gli articoli, interviste e discorsi pubblicati su importanti quotidiani tedeschi, raccolti e pubblicati da Bompiani con il titolo Tempi bui.
Nondimeno, la struttura tipica del romanzo giallo è perfetta in ogni sua parte, i personaggi tutti molto plausibili e raccontati nella loro quotidianità. Un imprenditore che si arricchito con gli appalti per la costruzione delle strutture per le Olimpiadi, grazie agli intrallazzi con il potere politico, un insigne professore universitario che ha fatto una rapida carriera accademica pur avendo conseguito il dottorato copiando la tesi di sana pianta e un sindacalista la cui occupazione principale è sistemare i propri accoliti e rovinare gli avversari, sono vittime di un misterioso assassino che lascia uno strano messaggio: la sigla di Radio Politecnico “Pane, Istruzione, Libertà”, simbolo della resistenza degli studenti alla dittatura dei colonnelli negli anni '70. Tutte e tre le vittime appartengono alla generazione dei rivoluzionari di quaranta anni prima. Il commissario Charitos, personaggio seriale dei romanzi di Markaris, dipanerà una matassa che non appare fin dall'inizio assolutamente facile da sbrogliare. La storia, ci dice l'autore, spesso chiede una “resa dei conti” anche ai vincitori e per qualcuno il conto è più salato che per altri.
Efficace la traduzione di Andrea De Gregorio.
Susanna Daniele (scrittrice, Associazione Amici del Giallo)
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Ultimo aggiornamento sabato, 9 novembre 2013
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Resa dei conti si apre con una scena che sembra tratta da un film. Piovono false dracme sulla folla assiepata in Piazza Sintagma per festeggiare la fine dell'anno 2013. Piovono anche lire italiane e pesetas. Eh sì, perché i tre paesi sudeuropei stanno per abbandonare l'euro per ritornare alle loro vecchie monete nazionali. Seguono scontri fra cortei di vecchi e di giovani, entrambi depauperati di qualcosa.
Il legame con la storia della Grecia e l'attualità della situazione economico-politica non è mai episodico e casuale nei romanzi di Markaris e non è un artificio per “attualizzare” il romanzo di genere. Al contrario, è l'asse portante della narrativa dello scrittore greco; basta leggere gli articoli, interviste e discorsi pubblicati su importanti quotidiani tedeschi, raccolti e pubblicati da Bompiani con il titolo Tempi bui.
Nondimeno, la struttura tipica del romanzo giallo è perfetta in ogni sua parte, i personaggi tutti molto plausibili e raccontati nella loro quotidianità. Un imprenditore che si arricchito con gli appalti per la costruzione delle strutture per le Olimpiadi, grazie agli intrallazzi con il potere politico, un insigne professore universitario che ha fatto una rapida carriera accademica pur avendo conseguito il dottorato copiando la tesi di sana pianta e un sindacalista la cui occupazione principale è sistemare i propri accoliti e rovinare gli avversari, sono vittime di un misterioso assassino che lascia uno strano messaggio: la sigla di Radio Politecnico “Pane, Istruzione, Libertà”, simbolo della resistenza degli studenti alla dittatura dei colonnelli negli anni '70. Tutte e tre le vittime appartengono alla generazione dei rivoluzionari di quaranta anni prima. Il commissario Charitos, personaggio seriale dei romanzi di Markaris, dipanerà una matassa che non appare fin dall'inizio assolutamente facile da sbrogliare. La storia, ci dice l'autore, spesso chiede una “resa dei conti” anche ai vincitori e per qualcuno il conto è più salato che per altri.
Efficace la traduzione di Andrea De Gregorio.
Susanna Daniele (scrittrice, Associazione Amici del Giallo)
- Ultimo aggiornamento sabato, 9 novembre 2013
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