Raffiche d'autunno
Sono tre i protagonisti di questo romanzo di Natsume Soseki, uno dei maggiori narratori del Giappone moderno: Doyasensei, uomo povero ligio al dovere e con principi non negoziabili, e i giovani Takayanagi e Nakano, giovani laureati che, nonostante le differenze di posizione sociale e di prospettive per il futuro, sono amici da anni. Takayanagi è debole di salute e pessimista; Nakano è invece un ragazzo di buon cuore e di famiglia agiata, generoso e ottimista. Attraverso l'incontro di questi tre personaggi, la maestria di Natsume Soseki ci restituisce il clima intellettuale di un periodo fondamentale per la nascita del Giappone moderno.
Sono già trascorsi quarant'anni dalla Restaurazione Meiji che nel 1868 aveva riportato al potere l'imperatore: l'arcipelago non è più isolato come ai tempi dello Shogun ma a Tokyo, dove il romanzo è ambientato, non tutti vedono di buon occhio l'apertura verso l'occidente. I letterati cercano di ripristinare il valore delle loro tradizioni ma le giovani generazioni sono attratte dal nuovo e si lasciano sedurre da modelli stranieri. Il maestro Doyasensei lascia allora la scuola, perché vuole scrivere un'opera monumentale in cui trasmettere agli altri i suoi alti valori, mentre i più giovani Takayanagi e Nakano cercano faticosamente una loro collocazione nel mondo, uno angosciato dalle difficoltà quotidiane, l'altro diretto verso un futuro di agi. Nel frattempo, fuori, le foglie cadono dai ciliegi e la sensazione che il lettore ha immergendosi nella non facile lettura di questo romanzo politico, pubblicato per la prima volta nel 1907 e arrivato in traduzione italiana un secolo dopo, grazie a Laura Testaverde e alle edizioni Lindau, è quella di essere in bilico tra un passato consolidato e un presente incerto; occorre allora riflettere e trovare, anche nella nostra storia culturale, delle bussole in gradi di non farci perdere l'orientamento.
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento sabato, 9 febbraio 2019
Sono tre i protagonisti di questo romanzo di Natsume Soseki, uno dei maggiori narratori del Giappone moderno: Doyasensei, uomo povero ligio al dovere e con principi non negoziabili, e i giovani Takayanagi e Nakano, giovani laureati che, nonostante le differenze di posizione sociale e di prospettive per il futuro, sono amici da anni. Takayanagi è debole di salute e pessimista; Nakano è invece un ragazzo di buon cuore e di famiglia agiata, generoso e ottimista. Attraverso l'incontro di questi tre personaggi, la maestria di Natsume Soseki ci restituisce il clima intellettuale di un periodo fondamentale per la nascita del Giappone moderno.
Sono già trascorsi quarant'anni dalla Restaurazione Meiji che nel 1868 aveva riportato al potere l'imperatore: l'arcipelago non è più isolato come ai tempi dello Shogun ma a Tokyo, dove il romanzo è ambientato, non tutti vedono di buon occhio l'apertura verso l'occidente. I letterati cercano di ripristinare il valore delle loro tradizioni ma le giovani generazioni sono attratte dal nuovo e si lasciano sedurre da modelli stranieri. Il maestro Doyasensei lascia allora la scuola, perché vuole scrivere un'opera monumentale in cui trasmettere agli altri i suoi alti valori, mentre i più giovani Takayanagi e Nakano cercano faticosamente una loro collocazione nel mondo, uno angosciato dalle difficoltà quotidiane, l'altro diretto verso un futuro di agi. Nel frattempo, fuori, le foglie cadono dai ciliegi e la sensazione che il lettore ha immergendosi nella non facile lettura di questo romanzo politico, pubblicato per la prima volta nel 1907 e arrivato in traduzione italiana un secolo dopo, grazie a Laura Testaverde e alle edizioni Lindau, è quella di essere in bilico tra un passato consolidato e un presente incerto; occorre allora riflettere e trovare, anche nella nostra storia culturale, delle bussole in gradi di non farci perdere l'orientamento.
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento sabato, 9 febbraio 2019