Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka
Dire no alla guerra, alle torture, alle strage degli innocenti. Questo il dovere etico e morale della giornalista russa Anna Stepanovna Politkovskaja, nota per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. La Politkovskaja viene ritrovata uccisa nell’ascensore del suo palazzo il 7 ottobre 2006 in circostanze non ancora chiarite. La sua morte mobilita il mondo intero del giornalismo e dell’informazione: la sua lapide rappresenta un giornale crivellato dai proiettili, segno del suo grande impegno per la scoperta della verità.
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Ultimo aggiornamento sabato, 27 gennaio 2018
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Dire no alla guerra, alle torture, alle strage degli innocenti. Questo il dovere etico e morale della giornalista russa Anna Stepanovna Politkovskaja, nota per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. La Politkovskaja viene ritrovata uccisa nell’ascensore del suo palazzo il 7 ottobre 2006 in circostanze non ancora chiarite. La sua morte mobilita il mondo intero del giornalismo e dell’informazione: la sua lapide rappresenta un giornale crivellato dai proiettili, segno del suo grande impegno per la scoperta della verità.
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