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Perché essere felice quando puoi essere normale?

 

Il libro è un racconto autobiografico in cui la scrittrice, riconosciuta come una delle voci più originali della letteratura inglese contemporanea e autrice del fortunato romanzo Non ci sono solo le arance, cerca di ricomporre parti ed episodi della propria esistenza. Una vita non facile, spinta da scelte confuse e a volte estreme che la porteranno a scrivere questo intenso romanzo in cui il dolore screzia ogni pagina.

Jeannette è figlia di una ragazza madre che, impossibilitata a mantenerla, decide di darla in adozione a una coppia di proletari della vecchia classe inglese operaia. La bambina porterà sempre dentro di sé la ferita mai sanabile della perdita e dell’abbandono, anche a causa di un complesso rapporto con la madre adottiva; Mrs Winterson è infatti una donna che reprime qualsiasi passione e piacere e libera la sua asprezza contro la vita, scaricandola sulla figlia e il marito, un uomo a lei sottomesso per il quieto viver familiare. Tuttavia, entrambi i genitori educano la figlia con severi principi appresi dalla religione e dalla Bibbia, attraverso il monito di un Dio severo, vendicativo e senza pietà che non avrebbe mai concesso il perdono. A rendere così infelice Jeannette è questa cieca severità dell’educazione, la mancanza di amore, la paura di manifestare liberamente i propri sentimenti. Infatti, quando, la ragazza decide di rivelare la propria omosessualità, la comunità religiosa e la madre, ritenendola “figlia del demonio”, decidono di sottoporla per tre giorni a esorcismi liberatori. A salvare l’anima di Jeannette accorrono le parole, quelle scritte sui libri della biblioteca comunale (dato che la madre aveva deciso di bruciare i testi che la figlia teneva in casa) e quelli che in seguito saranno scritti da lei, dopo gli studi, seguiti alla sua fuga da casa. Perché essere felice quando puoi essere normale? è la domanda che la madre pone alla figlia quando decide di andarsene di casa e tentare di realizzare se stessa e il suo bisogno di amore.

La ricerca della felicità, contrapposta alla normalità, è il filo conduttore della vita di questa scrittrice che, superando se stessa e le sue emozioni, riesce a trasformare la propria vita in materia letteraria con cui ogni lettore può e deve fare i conti

Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

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