Non saremo confusi per sempre
In collaborazione con l'Accademia Pistoiese del Ceppo, proponiamo le motivazioni dei tre vincitori dell'edizione 2012 del Premio Internazionale Ceppo Pistoia, dedicata al racconto.
Marco Mancassola vince il Premio Selezione Ceppo 2012 per essersi distinto come giovane voce nel panorama letterario italiano, alla ricerca di nuove vie per raccontare la nostra storia. Nel libro Non saremo confusi per sempre trasforma cinque episodi di cronaca italiana in cinque affreschi storici e interiori, parte dai titoli per giungere alla voragine dell'evento. Come un medium, percepisce la moltitudine che anima segretamente quanto viene imbalsamato dai giornali e dai telegiornali, spalanca lo sconosciuto di ogni evidenza.
I personaggi di Mancassola si tolgono la maschera di santini, entrano nel sangue, non danno tregua, sembrano penetrare nella nostra dimora con l'ala solenne di una visitazione. Così veniamo a sapere che Alfredo Rampi, nel 1981, compie un viaggio avventuroso al centro della terra e di se stesso. Dirk Hamer, lo studente tedesco ucciso nel 1978 da Vittorio Emanuele di Savoia, gli restituisce il proiettile e si allontana in canotto verso un altro regno. Federico Aldrovandi, picchiato a morte da quattro agenti, entra nella casa del Grande Fratello e insieme agli altri fantasmi compie il suo cammino al termine della notte. Eluana Englaro, dopo diciassette anni di coma vegetativo, consente con la sua morte la nascita di un'altra creatura.
Nel racconto ritenuto migliore dalla Giuria, Un cavaliere bianco, il bambino sciolto nell'acido da un clan mafioso continua a vivere nella fantasia di Silvia, la compagna di classe che lo ama («Il giorno in cui vidi il suo banco vuoto, qualcosa in me cambiò per sempre») e che non vuole accettare la sua scompar sa: lo custodisce per anni nel cuore, come un'ossessione, dorme e sogna con lui, lo rappresenta in abiti da eroe nei suoi disegni. Ma poi, inatteso, un altro amore chiamerà a sé la ragazza con voce luminosa. E così, in un finale lirico e cosmico, Silvia saluta per l'ultima volta il suo cavaliere: «Gli lanciò un saluto sottovoce. Il ragazzino se ne stava andando. Se ne andava via sul suo cavallo di vento, solitario, senza voltarsi, perché ormai sapeva che era tempo di lasciarla e di inoltrarsi, davvero, nella straziante libertà del cielo».
Milo De Angelis (poeta e critico)
-
Ultimo aggiornamento mercoledì, 6 dicembre 2023
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina |
Feed RSS per tutti i commenti
In collaborazione con l'Accademia Pistoiese del Ceppo, proponiamo le motivazioni dei tre vincitori dell'edizione 2012 del Premio Internazionale Ceppo Pistoia, dedicata al racconto.
Marco Mancassola vince il Premio Selezione Ceppo 2012 per essersi distinto come giovane voce nel panorama letterario italiano, alla ricerca di nuove vie per raccontare la nostra storia. Nel libro Non saremo confusi per sempre trasforma cinque episodi di cronaca italiana in cinque affreschi storici e interiori, parte dai titoli per giungere alla voragine dell'evento. Come un medium, percepisce la moltitudine che anima segretamente quanto viene imbalsamato dai giornali e dai telegiornali, spalanca lo sconosciuto di ogni evidenza.
I personaggi di Mancassola si tolgono la maschera di santini, entrano nel sangue, non danno tregua, sembrano penetrare nella nostra dimora con l'ala solenne di una visitazione. Così veniamo a sapere che Alfredo Rampi, nel 1981, compie un viaggio avventuroso al centro della terra e di se stesso. Dirk Hamer, lo studente tedesco ucciso nel 1978 da Vittorio Emanuele di Savoia, gli restituisce il proiettile e si allontana in canotto verso un altro regno. Federico Aldrovandi, picchiato a morte da quattro agenti, entra nella casa del Grande Fratello e insieme agli altri fantasmi compie il suo cammino al termine della notte. Eluana Englaro, dopo diciassette anni di coma vegetativo, consente con la sua morte la nascita di un'altra creatura.
Nel racconto ritenuto migliore dalla Giuria, Un cavaliere bianco, il bambino sciolto nell'acido da un clan mafioso continua a vivere nella fantasia di Silvia, la compagna di classe che lo ama («Il giorno in cui vidi il suo banco vuoto, qualcosa in me cambiò per sempre») e che non vuole accettare la sua scompar sa: lo custodisce per anni nel cuore, come un'ossessione, dorme e sogna con lui, lo rappresenta in abiti da eroe nei suoi disegni. Ma poi, inatteso, un altro amore chiamerà a sé la ragazza con voce luminosa. E così, in un finale lirico e cosmico, Silvia saluta per l'ultima volta il suo cavaliere: «Gli lanciò un saluto sottovoce. Il ragazzino se ne stava andando. Se ne andava via sul suo cavallo di vento, solitario, senza voltarsi, perché ormai sapeva che era tempo di lasciarla e di inoltrarsi, davvero, nella straziante libertà del cielo».
Milo De Angelis (poeta e critico)
- Ultimo aggiornamento mercoledì, 6 dicembre 2023
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina | Feed RSS per tutti i commenti