Noi non abbiamo colpa
Appiccicoso e confortevole – così appare a Marta, la protagonista del libro, il suo paese nelle Marche. Marta, durante gli studi universitari, si trasferisce in una metropoli, di cui non viene esplicitato il nome (così come l'autrice ha lasciato il suo paese San Severino nelle Marche per studiare a Siena): non appena mette piede nella grande città Marta si sente estraniata, alienata e tutto ciò che aveva immaginato come eccitante, perde di colpo valore ai suoi occhi. Così quando la nonna Carlantonia si ammala di Alzheimer e nessuna badante sembra di essere in grado di sopportare il temperamento autoritario dell'anziana donna, Marta decide di tornare nelle Marche e aiutare sua madre che fa la dentista. In un paese in cui niente di bello è destinato a durare, di fronte a un passato che ha peggiorato i rapporti tra le donne, a un silenzio che le rende prigioniere, ognuna di loro sembra cercare di assolversi da un senso di vergogna e rincrescimento che le spinge a pronunciare all’unisono, come nel coro femminile di una tragedia greca: “noi non abbiamo colpa”.
-
Ultimo aggiornamento venerdì, 4 dicembre 2020
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina |
Feed RSS per tutti i commenti
Appiccicoso e confortevole – così appare a Marta, la protagonista del libro, il suo paese nelle Marche. Marta, durante gli studi universitari, si trasferisce in una metropoli, di cui non viene esplicitato il nome (così come l'autrice ha lasciato il suo paese San Severino nelle Marche per studiare a Siena): non appena mette piede nella grande città Marta si sente estraniata, alienata e tutto ciò che aveva immaginato come eccitante, perde di colpo valore ai suoi occhi. Così quando la nonna Carlantonia si ammala di Alzheimer e nessuna badante sembra di essere in grado di sopportare il temperamento autoritario dell'anziana donna, Marta decide di tornare nelle Marche e aiutare sua madre che fa la dentista. In un paese in cui niente di bello è destinato a durare, di fronte a un passato che ha peggiorato i rapporti tra le donne, a un silenzio che le rende prigioniere, ognuna di loro sembra cercare di assolversi da un senso di vergogna e rincrescimento che le spinge a pronunciare all’unisono, come nel coro femminile di una tragedia greca: “noi non abbiamo colpa”.
- Ultimo aggiornamento venerdì, 4 dicembre 2020
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina | Feed RSS per tutti i commenti