Nel silenzio delle nostre parole
Vincitore del Premio DeA Planeta 2019, l’ultimo romanzo di Simona Sparaco è ispirato al dramma dell’incendio della Grenfell Tower di Londra del 2017. Le storie dei personaggi si ispirano ai fatti realmente accaduti nella Grenfell Tower di Londra, che nel 2017 prese fuoco provocando 74 morti. Simona Sparaco mette insieme storie e personaggi il cui filo rosso è l’incomunicabilità o comunque la difficoltà a dialogare con un familiare. C’è la storia di Alice che si trova a Berlino per un Erasmus, ma ha conosciuto Mathias di cui si è innamorata e di colpo non riesce più a studiare; di fronte a una madre invadente che ogni giorno la chiama per sapere se sta studiando o no, Alice non ha mai il coraggio di confessarle la verità. C’è Naima, una donna distrutta da una malattia degenerativa che ogni mattina fa colazione con il figlio Bastien che torna nella sua casa d’infanzia per portare alla madre le madeleine; vorrebbe dirle qualcosa, ma non riesce a pronunciare mai neppure una parola. Con una straordinaria sensibilità l’autrice entra nella vita dei suoi personaggi e racconta con grande bravura gli attimi in cui la vita e la morte si sfiorano e in cui davvero non è più possibile pronunciare alcuna parola all'altro.
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Ultimo aggiornamento sabato, 1 febbraio 2020
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Vincitore del Premio DeA Planeta 2019, l’ultimo romanzo di Simona Sparaco è ispirato al dramma dell’incendio della Grenfell Tower di Londra del 2017. Le storie dei personaggi si ispirano ai fatti realmente accaduti nella Grenfell Tower di Londra, che nel 2017 prese fuoco provocando 74 morti. Simona Sparaco mette insieme storie e personaggi il cui filo rosso è l’incomunicabilità o comunque la difficoltà a dialogare con un familiare. C’è la storia di Alice che si trova a Berlino per un Erasmus, ma ha conosciuto Mathias di cui si è innamorata e di colpo non riesce più a studiare; di fronte a una madre invadente che ogni giorno la chiama per sapere se sta studiando o no, Alice non ha mai il coraggio di confessarle la verità. C’è Naima, una donna distrutta da una malattia degenerativa che ogni mattina fa colazione con il figlio Bastien che torna nella sua casa d’infanzia per portare alla madre le madeleine; vorrebbe dirle qualcosa, ma non riesce a pronunciare mai neppure una parola. Con una straordinaria sensibilità l’autrice entra nella vita dei suoi personaggi e racconta con grande bravura gli attimi in cui la vita e la morte si sfiorano e in cui davvero non è più possibile pronunciare alcuna parola all'altro.
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