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Nel primo cerchio

 

Solženicyn appartiene al circolo ristretto dei grandi scrittori, e addirittura dei Premi Nobel per la letteratura, con una chiara estrazione matematica. In matematica infatti si laureò a Rostov nel 1941, a soli 22 anni. Il romanzo riporta la cronaca di 3 giorni nella šaraška di Marfino, una prigione ricavata nella campagna vicina a Mosca da un vecchio seminario. Il titolo fa riferimento all’Inferno dantesco e al suo primo cerchio, cioè al limbo che raccoglie chi in vita fu senza peccato, ma anche senza battesimo, e perciò nell’al di là rimane eternamente sospeso, senza beatitudine né pena. Sorte analoga tocca in qualche modo ai detenuti di Marfino, obbligati a turni pesanti di lavoro, e tuttavia privilegiati rispetto ai loro colleghi prigionieri nei gulag. Tra gli ospiti di Marfino è il matematico Gleb Neržin, anche lui colpevole della sola colpa di non allinearsi alle opinioni di regime. Altri matematici condividono la sua sorte.

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