Biblioteca San Giorgio, Pistoia


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I verbi della San Giorgio.

 

Morire di mafia

 

Presentazione del libro Morire di mafia: la memoria non si cancella, a cura di Alessia Pacini e Francesco Trotta (Associazione Cosa Vostra)

Il 21 marzo ricorre la Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Perché la memoria non sia cancellata l’Associazione Cosa Vostra ha raccolto in “Morire di mafia: la memoria non si cancella” (Sperling & Kupfer, 2020) tante storie di vittime dimenticate delle mafie.
Il libro sarà presentato online  la mattina del 12 aprile da Alessia Pacini e Francesco Trotta che hanno coordinato e realizzato il progetto.
L'evento rientra nell'ambito del progetto Biblioteca della legalità.

 

«Un libro da leggere perché racconta storie che tutti dovrebbero conoscere, specialmente i più giovani. E colpisce il fatto che a realizzarlo siano stati proprio dei ragazzi, impegnati nel fare memoria, nel conoscere la storia, nel voler cambiare il nostro Paese.»
La memoria è un diritto e un dovere che siamo chiamati a esercitare, soprattutto quando parliamo di Mafia. È questa la convinzione alla base della realizzazione del volume - il primo di un progetto più ampio - nel quale vengono rievocate le storie di oltre duecento vittime del crimine organizzato dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. Sono donne, uomini e bambini; magistrati, imprenditori, politici, giornalisti, membri delle forze dell’ordine e comuni cittadini; sono nomi dietro ai quali si celano esistenze spezzate, legami recisi, sogni infranti. Come la storia di Michele Arcangelo Tripodi, di appena 12 anni, rapito e poi ucciso dalla mafia; o quella dell'impegno civile di  Mimmo Beneventano, ucciso a 32 anni dalla nuova camorra di Raffaele Cutolo; o delle vite spezzate con il triplice omicidio di Maria Teresa Gallucci di Rosarno, uccisa assieme alla madre Nicolina e alla nipote Marilena, il 18 marzo 1994 a Genova.

Il libro – che non ha alcuna pretesa di esaustività e completezza – parla di Mafia raccontando le persone e vuole essere un primo (e per forza di cose parziale) tentativo di fare storia attraverso un mosaico di «microstorie», ponendo particolare attenzione ad alcune vicende meno note o ingiustamente abbandonate all’oblio; un racconto corale al quale partecipano voci diverse – tra cui quelle dei familiari delle vittime –, generazioni e prospettive differenti.
È la testimonianza che la memoria non si cancella ma va curata, senza retorica, per comprendere quanto accaduto.

Cosa Vostra è un’associazione, nata nei primi mesi del 2015, a cui collaborano studenti, laureandi e laureati provenienti da tutt’Italia. Un progetto nato come ricerca e analisi delle dinamiche comunicative legate al territorio e quelle partecipative legate all’antimafia, coniugando l’impegno contro le infiltrazioni della criminalità organizzata alla valorizzazione territoriale. L’obiettivo è quello di mettere in rete e fare una rete di realtà che possano contribuire a sviluppare una più ampia coscienza sociale sulle pratiche della legalità. Infatti, sostituendo a “Cosa nostra” (la mafia più conosciuta in Italia) l’aggettivo possessivo “vostra”, si passa un messaggio che apre verso l’esterno compiendo un’azione non più inclusiva, ma di apertura verso la società. Si tratta del ribaltamento del concetto mafioso stesso, intriso di territorialità, a vantaggio di una cultura della legalità che si sviluppa dalla conoscenza delle mafie e del paradigma mafioso. Il presidente onorario è Franco La Torre, figlio dell’onorevole Pio La Torre. Da quasi due anni l’associazione cura insieme ad Attilio Bolzoni il blog Mafie su la Repubblica. Nel 2018 ha partecipato alla stesura del libro Giornalisti in terre di mafia (Melampo Editore) e nel 2019 ha pubblicato il libro Mafia come M. La criminalità organizzata nel Nordest spiegata ai ragazzi (Linea Edizioni).

Nella raccolta della Biblioteca della legalità sono presenti numerosi libri che parlano dela mafia. Ne abbiamo segnalati alcuni nella bibliografia La mafia nelle storie per ragazzi

 

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