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Luisa e il silenzio

 

Consigliato ai lettori che amano esplorare gli angoli meno pubblicizzati della grande letteratura in cerca di nuove scoperte. Il libro racconta il lento avvicinamento di Luisa, sessantenne contabile appena pensionata, all'estrema soglia. Il suo è un lento, impercettibile movimento di congedo da tutto ciò che è umano, attraverso una misteriosa e serena solitudine, come staccando lentamente da terra i piedi dell'anima. Di pari passo col progressivo restringimento del proprio spazio vitale si accende in lei una sensibilità visionaria, illuminata da una nuova luce che ha il suo culmine proprio nel momento del trapasso. La delicata immedesimazione di Piersanti nella protagonista di questa vicenda dolorosa e silenziosa è assolutamente magistrale, tanto da far pensare ai grandissimi esempi di Flaubert ("Un cuore semplice", primo dei Tre racconti) e Tolstoj (La morte di Ivan Il'ic). La scrittura è controllata, mai patetica, giocata su un calibratissimo crescendo di sfumature. Le ultime quaranta pagine si leggono come ipnotizzati dallo Spirito che illumina Luisa e assolutamente tesi verso la sua inesorabile fine. Lento e dolente, piccolo e discretissimo, è uno dei capolavori nascosti della narrativa italiana di fine Novecento.

Martino (bibliotecario, Biblioteca San Giorgio)

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