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Leopardi

Questo bellissimo libro di Citati offre a chi legge il privilegio di "vedere", sia con gli occhi del corpo che con quelli dell'anima, Leopardi mentre compone le sue opere. Il più grande fra i molti pregi del saggio è infatti la capacità di immedesimazione nel poeta che l'autore prova e fa provare al fortunato lettore. E' grazie ad essa che ci rivela l'essenza stessa dell'infinito leopardiano oppure ci conduce con sicurezza a sentire la musica inesprimibile della luce della luna. Leggendo ad esempio la parte in cui ci spiega il concepimento de L'infinito, ci assale insieme il sentimento semplice e potente di essere presenti nel momento in cui Leopardi lo costruisce nella mente ed il senso della comprensione profonda del testo e dei suoi motivi, grazie a brani illuminanti come questo: "Con una sovrumana tensione, abolisce dalla sua mente il pensiero delle stelle, il flusso del movimento, ogni idea dell'eterno e del tempo. Per cogliere una goccia pura di infinito ... deve immaginarlo vuoto, immobile, sovranamente silenzioso. C'è qualcosa di tremendo in questo tentativo, come se uno di noi cercasse di immaginare Dio al di fuori di ogni parola, di ogni tempo, di ogni eternità, di ogni numero: un punto fermo e invisibile nel cielo". La vita e l'opera di Leopardi emergono dunque non dallo scontato impianto di un saggio scolastico, ma da una scelta di notizie e ricostruzioni che non è mai convenzionale, sgorgando da una vibrante e appassionata comunione con il poeta, vero mezzo per condurci fino al cuore segreto della sua opera.

Angela (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

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