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Le recensioni dei ragazzi - Ragazze di campagna, di Edna O'Brien

 

Protagonista del romanzo “Ragazze di campagna” di Edna O'Brien è Caithleen, una ragazzina di quattordici anni che vive nella campagna irlandese con una madre premurosa ed un padre perennemente assente.
La sua migliore amica è Baba, figlia saccente ed arrogante del veterinario, che non perde mai occasione per trattarla male. Quando Caithleen ottiene una borsa di studio si trasferiranno entrambe in collegio; luogo che odieranno e da cui riusciranno infine a farsi espellere. Così, alla soglia dei diciotto anni, si trasferiranno nella grande Dublino, convinte di poter conquistare il mondo.
In “Ragazze di campagna” si racconta la storia di due ragazze che si ribellano alla mentalità tetra e chiusa dell'Irlanda cattolica di metà Novecento riuscendo a svincolarsi da un futuro prestabilito.
Un esempio perfetto dell'opposizione alla morale dell'epoca si trova verso la fine del libro quando Caithleen racconta che l'unico momento in cui è veramente contenta di essere donna “è quell'ora in cui tiro le tende, mi spoglio dei soliti vestiti e mi preparo per uscire”.

La prima volta che fu pubblicato, nel 1960, il libro suscitò infatti uno scandalo nella società bigotta del tempo, tanto che fu messo all'indice e bruciato sui sagrati delle chiese. Tuttavia, nonostante siano passati cinquant'anni dalla prima edizione questo libro è ancora attuale e ci stupisce per la leggerezza e la spontaneità con cui temi di tale impatto vengono trattati.
La scrittura della ventenne O'Brien è stupefacente: descrizioni particolareggiate riescono senza sforzo ad evocare disparate situazioni, in poche frasi delinea le personalità complesse delle due protagoniste. Singolare è il modo brusco con cui il romanzo si interrompe, non lasciando neppure una conclusione parziale.
Per quanto il libro sia scritto egregiamente non mi sento però di consigliarlo a chiunque: “Ragazze di campagna” è un malinconico ed intimo racconto della giovinezza di due donne, una carrellata di avvenimenti privi di colpi di scena. Nonostante questo rimane però, una pietra miliare della letteratura irlandese consacrando Edna O'Brien alla storia.
(Recensione e scheda dell'autore a cura di Bianca, Classe III Liceo scientifico San Marcello Pistoiese)

 

 

Nata nel 1930 a Tuamgraney, nella contea di Clare dell’Irlanda occidentale, Edna O'Brien è stata l’unica figlia di una famiglia molto severa. Questa e le scuole, dove ha ricevuto la prima istruzione, hanno reso la sua infanzia “soffocante”. Trasferitasi a Dublino nel 1950, studia presso l’Università, poi lavora come farmacista. Nel 1954 si sposa e col marito si trasferiscono a Londra.
All'inizio lavora come lettrice per la casa editrice Hutchinson, poi scrive, in solo tre mesi il suo primo libro, "The Country Girls", subito proibito in Irlanda per la franchezza con cui ritrae la vita sessuale dei suoi personaggi. Anche per questo, si sottoporrà negli anni 1960 alla cura di uno psicologo che, invece di aiutarla a tornare sui binari della brava donna di casa, l'aiutò ad aprire altre porte della propria ricerca, spingendola a continuare a scrivere e a farsi portavoce dei problemi delle donne.
Scrive anche per il teatro (nel 1981 esordisce con Virginia, poi interpretata da Maggie Smith). Nel 1964 si  separa dal marito. Se in Irlanda si era formata leggendo autori come Tolstoj, Thackeray e Fitzgerald, a Londra, dove vive nella periferia sud-ovest, scopre James Joyce e leggendo "Ritratto dell’artista da giovane" capisce di poter diventare una scrittrice, partendo dalla propria storia personale per esplorare e indagare l'universo interiore femminile. In ogni donna protagonista delle sue opere sarebbe stato così possibile rintracciare momenti, problemi della vita dell’autrice; ne troviamo esempi in “Ragazze di campagna” e “La ragazza dagli occhi verdi” dove l'autore preferito della protagonista è Joyce.
Di questo ha voluto scrivere la O’Brien: di donne che si sentivano diverse dal loro ambientale familiare e che hanno osato,  hanno lottato per cambiare un modo angusto di pensare e di vivere.
È considerata infatti la Gran Dama della letteratura irlandese e nella sua lunga carriera ha ottenuto i maggiori premi letterari.

 

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