Le parole sono imporatnti
Marco Balzano, finalista allo Strega e vincitore del Bagutta con il suo celebratissimo Resto qui, scrive un gradevole saggio dedicato all’archeologia delle parole, ovvero alla etimologia. Il titolo del libro, evidente omaggio al Nanni Moretti di Palombella Rossa, è un richiamo alla profondità dei significati che sono racchiusi all’interno delle parole, che l’uso comune tende a schiacciare sempre più su una bidimensionalità stereotipata e perciò incapace di restituire al pensiero lo spazio di cui ha bisogno per cogliere legami inconsueti, sviluppare nuove connessioni, mantenersi aperto al dubbio e al cambiamento. Le parole scandagliate dall’autore (divertente, confine, felicità, social, memoria, scuola, contento, fiducia, parola, resistenza) creano l’occasione per riflettere sui rischi di smarrimento che il nostro tempo porta con sé, e per indicarci la strada dell’attenzione, della cura, della non-distrazione quali antidoti pur non perfetti da sperimentare ogni giorno per trarci in salvo da tali rischi. Un libro dalla forte tensione educativa, scritto da un insegnante profondamente convinto che dalla scuola, dalla cultura, dall’educazione passi la speranza per un futuro migliore per tutti noi.
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Ultimo aggiornamento sabato, 1 febbraio 2020
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Marco Balzano, finalista allo Strega e vincitore del Bagutta con il suo celebratissimo Resto qui, scrive un gradevole saggio dedicato all’archeologia delle parole, ovvero alla etimologia. Il titolo del libro, evidente omaggio al Nanni Moretti di Palombella Rossa, è un richiamo alla profondità dei significati che sono racchiusi all’interno delle parole, che l’uso comune tende a schiacciare sempre più su una bidimensionalità stereotipata e perciò incapace di restituire al pensiero lo spazio di cui ha bisogno per cogliere legami inconsueti, sviluppare nuove connessioni, mantenersi aperto al dubbio e al cambiamento. Le parole scandagliate dall’autore (divertente, confine, felicità, social, memoria, scuola, contento, fiducia, parola, resistenza) creano l’occasione per riflettere sui rischi di smarrimento che il nostro tempo porta con sé, e per indicarci la strada dell’attenzione, della cura, della non-distrazione quali antidoti pur non perfetti da sperimentare ogni giorno per trarci in salvo da tali rischi. Un libro dalla forte tensione educativa, scritto da un insegnante profondamente convinto che dalla scuola, dalla cultura, dall’educazione passi la speranza per un futuro migliore per tutti noi.
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