Le mie stelle nere
Lilian Thuram, nato in Guadalupa da discendenti di schiavi africani, è stato tra i migliori calciatori della sua generazione. Ha giocato in Francia, Italia (Parma e Juventus) e Spagna: difensore elegante e implacabile, colonna di quel meraviglioso mosaico etnico che fu la nazionale francese campione del mondo e d’Europa a cavallo degli anni duemila. A 34 anni, dopo una lunga e immacolata carriera, scopre una malformazione cardiaca e deve dire no al suo ultimo contratto, col Paris Saint Germain. Il fratello, giocatore di basket, aveva perso la vita per un problema analogo. Problema congenito, dunque, eppure a lungo rimasto nascosto. Una volta dismessi i panni da calciatore, Lian rafforza la sua posizione di ambasciatore antirazzismo e scrive questo bel saggio che racconta la tragica cronistoria dell’olocausto nero, una ferita aperta e ancora troppo recente nella coscienza del mondo. Dare modelli alle nuove generazioni, di qualunque colore e contribuire a modificare l’immaginario contemporaneo, ancora gravemente afflitto da pregiudizi razzisti, è il fine ultimo di questa convincente prova di scrittura.
-
Ultimo aggiornamento giovedì, 28 febbraio 2019
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina |
Feed RSS per tutti i commenti
Lilian Thuram, nato in Guadalupa da discendenti di schiavi africani, è stato tra i migliori calciatori della sua generazione. Ha giocato in Francia, Italia (Parma e Juventus) e Spagna: difensore elegante e implacabile, colonna di quel meraviglioso mosaico etnico che fu la nazionale francese campione del mondo e d’Europa a cavallo degli anni duemila. A 34 anni, dopo una lunga e immacolata carriera, scopre una malformazione cardiaca e deve dire no al suo ultimo contratto, col Paris Saint Germain. Il fratello, giocatore di basket, aveva perso la vita per un problema analogo. Problema congenito, dunque, eppure a lungo rimasto nascosto. Una volta dismessi i panni da calciatore, Lian rafforza la sua posizione di ambasciatore antirazzismo e scrive questo bel saggio che racconta la tragica cronistoria dell’olocausto nero, una ferita aperta e ancora troppo recente nella coscienza del mondo. Dare modelli alle nuove generazioni, di qualunque colore e contribuire a modificare l’immaginario contemporaneo, ancora gravemente afflitto da pregiudizi razzisti, è il fine ultimo di questa convincente prova di scrittura.
- Ultimo aggiornamento giovedì, 28 febbraio 2019
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina | Feed RSS per tutti i commenti