Le insidie della mente
La complessità di relazioni, emozioni e cervello
Gli incontri saranno condotti da Enrico Compiani, Raffaele Bini e Nicoletta Giaquinta
Lunedì 8, 15 e 22 giugno 2015, ore 17 - Sala Bigongiari
Invito
(pdf, 397 Kb)
Calendario degli incontri
Lunedì 8 giugno 2015, ore 17
Uomini o acrobati? Le relazioni affettive tra equilibrio, crisi e patologia
Conduce l’incontro il Dott. Enrico Compiani
Tra le cose più importanti che la nostra vita ci offre ci sono le relazioni. “Nessun uomo è un’isola”, scriveva John Donne. Esse si costruiscono nel tempo: l’innamoramento, le crisi di coppia, l’amore maturo, la rottura e il periodo del distacco possono rappresentarne alcune fasi. Stare in coppia è difficile come stare in equilibrio su di una corda col proprio partner: è facile cadere. Se alcune coppie “scoppiano” e per altre momenti di crisi appaiono fisiologici, ci sono relazioni che possono “ammalarsi”: si trascinano in un circolo vizioso che porta con sé molta sofferenza e sembra senza sbocco. Con l’aiuto di uno psicoterapeuta cercheremo di fare luce su alcuni aspetti delle relazioni e sui meccanismi che portano alla loro patologia.Se è vero che di relazioni possiamo ammalarci, allo stesso tempo possiamo anche guarirne.
Lunedì 15 giugno 2015, ore 17
Perché mi tratti male? L’aggressività degli adolescenti: comprenderla ed affrontarla per aiutare i nostri figli a diventare grandi
Conduce l’incontro il Dott. Raffele Bini
Chiunque abbia un figlio adolescente si trova prima o poi a doversi confrontare con una gamma di reazioni fino a poco tempo prima sconosciute, quali ribellioni, risposte rabbiose e maleducate, ostilità. Tali comportamenti aggressivi sono solo alcuni dei modi con cui gli adolescenti provano a “differenziarsi”, cioè a costruirsi un’identità, a ritagliarsi un proprio spazio nel mondo e a conquistarsi la necessaria autonomia dai “grandi”. Nel periodo dell’adolescenza l’aggressività può rivelarsi quindi un indicatore di salute emotiva, ma, se assume forme gravi ed eccessive, può segnalare una sofferenza psichica o un blocco nella crescita, problemi che vanno affrontati senza inutili allarmismi ma nella maniera adeguata. Di fronte alle manifestazioni aggressive dei figli (che ne includono altre di segno apparentemente opposto, come l’isolamento e il ritiro sociale), i padri e le madri sono chiamati a cambiare profondamente il modo di porsi con loro ed assumere un atteggiamento di apertura e ascolto nei confronti delle mille difficoltà che gli adolescenti incontrano: la conoscenza delle diverse forme di aggressività adolescenziale fornisce ai genitori le chiavi di lettura giuste per fare scelte corrette e consapevoli ed anche la possibilità di capire che quello che vivono come un fallimento nel ruolo di educatori rappresenta, invece, una situazione problematica eppure “normale” e l’occasione, anche per loro, di crescere e rinnovarsi.
Lunedì 22 giugno 2015, ore 17
Rimuginio e ruminazione: quando il cervello non si spegne
Vi capita mai di essere ossessionati dai vostri pensieri? Vi addormentate la sera con un pensiero fisso che ritrovate puntualmente anche al mattino? Se dovete affrontare una situazione nuova continuate a tormentarvi su cosa potrebbe andare male? Quando vi succede qualcosa di spiacevole non fate altro che domandarvi perché? Bene, anche voi fate parte del club dei rimuginatori.
Conduce l’incontro la Dott.ssa Nicoletta Giaquinta
Il rimuginio consiste in un pensiero ansioso di natura verbale (non immaginativa) caratterizzato dalla rievocazione persistente di uno o più problemi che ci assillano e di possibili eventi futuri negativi che potrebbero accadere e peggiorare la situazione. Quando rimuginiamo siamo incapaci di scegliere con decisione un piano operativo di risposta al pericolo e di soluzione al problema perché tendiamo a giudicare ogni soluzione come insufficiente o poco risolutiva. L’ansia che si prova nel rimuginare non è un’ansia estrema, è un’ansia moderata. Nel rimuginare siamo semi-allertati e abbiamo la sensazione di padroneggiare la nostra ansia, in realtà è proprio questa sensazione di padroneggiamento che ci impedisce di “darci un taglio” e dedicare le nostre risorse cognitive ad altri pensieri e ad altre attività. La ruminazione è costituita da pensieri ripetitivi sull’angoscia vissuta e sulle circostanze che l’hanno prodotta. Le ruminazioni hanno solitamente un tema centrale di perdita, di fallimento o insuccesso. Viene considerata una modalità passiva di pensiero, in quanto non sembra finalizzata ad uno scopo (che non sia quello del riflettere su sé stessi) e non prevede una presa di decisione o pianificazione di azioni concrete. Tipici pensieri “ruminativi” possono essere: “perché sono un fallimento?”, “perché mi sento così stanco e debole?”, “perché non riesco a concentrarmi?”, “perché non ho più voglia di fare niente?”, e così via.
La partecipazione è gratuita sia per l’intero ciclo di incontri che per un singolo incontro. Per iscriversi, inviare una mail all’indirizzo corsi.sangiorgio@comune.pistoia.it, indicando il proprio nome, cognome e numero tessera della biblioteca ed esprimendo la propria intenzione di partecipare all’intero ciclo di incontri o ad un singolo modulo. Chi non ha un indirizzo di posta elettronica potrà recarsi al banco accoglienza della biblioteca, dove potrà compilare e firmare un apposito modulo cartaceo. Chi non è ancora iscritto alla biblioteca, potrà comunque inviare la richiesta di partecipazione e perfezionare l’iscrizione prima dell’inizio del corso stesso. Le iscrizioni saranno accolte in ordine di arrivo fino al raggiungimento di 30 richieste.
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Ultimo aggiornamento mercoledì, 6 dicembre 2023
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Gli incontri saranno condotti da Enrico Compiani, Raffaele Bini e Nicoletta Giaquinta
Lunedì 8, 15 e 22 giugno 2015, ore 17 - Sala Bigongiari
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Lunedì 8 giugno 2015, ore 17
Uomini o acrobati? Le relazioni affettive tra equilibrio, crisi e patologia
Conduce l’incontro il Dott. Enrico Compiani
Tra le cose più importanti che la nostra vita ci offre ci sono le relazioni. “Nessun uomo è un’isola”, scriveva John Donne. Esse si costruiscono nel tempo: l’innamoramento, le crisi di coppia, l’amore maturo, la rottura e il periodo del distacco possono rappresentarne alcune fasi. Stare in coppia è difficile come stare in equilibrio su di una corda col proprio partner: è facile cadere. Se alcune coppie “scoppiano” e per altre momenti di crisi appaiono fisiologici, ci sono relazioni che possono “ammalarsi”: si trascinano in un circolo vizioso che porta con sé molta sofferenza e sembra senza sbocco. Con l’aiuto di uno psicoterapeuta cercheremo di fare luce su alcuni aspetti delle relazioni e sui meccanismi che portano alla loro patologia.Se è vero che di relazioni possiamo ammalarci, allo stesso tempo possiamo anche guarirne.
Lunedì 15 giugno 2015, ore 17
Perché mi tratti male? L’aggressività degli adolescenti: comprenderla ed affrontarla per aiutare i nostri figli a diventare grandi
Conduce l’incontro il Dott. Raffele Bini
Chiunque abbia un figlio adolescente si trova prima o poi a doversi confrontare con una gamma di reazioni fino a poco tempo prima sconosciute, quali ribellioni, risposte rabbiose e maleducate, ostilità. Tali comportamenti aggressivi sono solo alcuni dei modi con cui gli adolescenti provano a “differenziarsi”, cioè a costruirsi un’identità, a ritagliarsi un proprio spazio nel mondo e a conquistarsi la necessaria autonomia dai “grandi”. Nel periodo dell’adolescenza l’aggressività può rivelarsi quindi un indicatore di salute emotiva, ma, se assume forme gravi ed eccessive, può segnalare una sofferenza psichica o un blocco nella crescita, problemi che vanno affrontati senza inutili allarmismi ma nella maniera adeguata. Di fronte alle manifestazioni aggressive dei figli (che ne includono altre di segno apparentemente opposto, come l’isolamento e il ritiro sociale), i padri e le madri sono chiamati a cambiare profondamente il modo di porsi con loro ed assumere un atteggiamento di apertura e ascolto nei confronti delle mille difficoltà che gli adolescenti incontrano: la conoscenza delle diverse forme di aggressività adolescenziale fornisce ai genitori le chiavi di lettura giuste per fare scelte corrette e consapevoli ed anche la possibilità di capire che quello che vivono come un fallimento nel ruolo di educatori rappresenta, invece, una situazione problematica eppure “normale” e l’occasione, anche per loro, di crescere e rinnovarsi.
Lunedì 22 giugno 2015, ore 17
Rimuginio e ruminazione: quando il cervello non si spegne
Vi capita mai di essere ossessionati dai vostri pensieri? Vi addormentate la sera con un pensiero fisso che ritrovate puntualmente anche al mattino? Se dovete affrontare una situazione nuova continuate a tormentarvi su cosa potrebbe andare male? Quando vi succede qualcosa di spiacevole non fate altro che domandarvi perché? Bene, anche voi fate parte del club dei rimuginatori.
Conduce l’incontro la Dott.ssa Nicoletta Giaquinta
Il rimuginio consiste in un pensiero ansioso di natura verbale (non immaginativa) caratterizzato dalla rievocazione persistente di uno o più problemi che ci assillano e di possibili eventi futuri negativi che potrebbero accadere e peggiorare la situazione. Quando rimuginiamo siamo incapaci di scegliere con decisione un piano operativo di risposta al pericolo e di soluzione al problema perché tendiamo a giudicare ogni soluzione come insufficiente o poco risolutiva. L’ansia che si prova nel rimuginare non è un’ansia estrema, è un’ansia moderata. Nel rimuginare siamo semi-allertati e abbiamo la sensazione di padroneggiare la nostra ansia, in realtà è proprio questa sensazione di padroneggiamento che ci impedisce di “darci un taglio” e dedicare le nostre risorse cognitive ad altri pensieri e ad altre attività. La ruminazione è costituita da pensieri ripetitivi sull’angoscia vissuta e sulle circostanze che l’hanno prodotta. Le ruminazioni hanno solitamente un tema centrale di perdita, di fallimento o insuccesso. Viene considerata una modalità passiva di pensiero, in quanto non sembra finalizzata ad uno scopo (che non sia quello del riflettere su sé stessi) e non prevede una presa di decisione o pianificazione di azioni concrete. Tipici pensieri “ruminativi” possono essere: “perché sono un fallimento?”, “perché mi sento così stanco e debole?”, “perché non riesco a concentrarmi?”, “perché non ho più voglia di fare niente?”, e così via.
La partecipazione è gratuita sia per l’intero ciclo di incontri che per un singolo incontro. Per iscriversi, inviare una mail all’indirizzo corsi.sangiorgio@comune.pistoia.it, indicando il proprio nome, cognome e numero tessera della biblioteca ed esprimendo la propria intenzione di partecipare all’intero ciclo di incontri o ad un singolo modulo. Chi non ha un indirizzo di posta elettronica potrà recarsi al banco accoglienza della biblioteca, dove potrà compilare e firmare un apposito modulo cartaceo. Chi non è ancora iscritto alla biblioteca, potrà comunque inviare la richiesta di partecipazione e perfezionare l’iscrizione prima dell’inizio del corso stesso. Le iscrizioni saranno accolte in ordine di arrivo fino al raggiungimento di 30 richieste.
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